Caivano. Un incontro choc quello avvenuto ieri a Caivano, presso l’Istituto Comprensivo Cilea Mameli di via Caputo.
Una mamma, recatasi a scuola per recuperare la figlia impegnata in attività sportive nella palestra dell’edificio, si è trovata faccia a faccia con un serpente lungo ben tre metri.
La donna, terrorizzata dall’inatteso incontro, ha mantenuto la calma e si è allontanata dal rettile senza farne scatenare la reazione. Subito dopo, ha avvertito e messo in allerta istruttori, allievi e il personale dell’istituto.
Fortunatamente, l’animale si è poi dileguato nell’area verde che circonda il comprensorio, senza mettere in pericolo nessuno dei presenti.
L’episodio, seppur senza conseguenze, ha acceso i riflettori sul degrado e l’abbandono in cui versano alcune scuole dell’area partenopea, dove i giovani svolgono le loro attività in contesti decisamente lontani dall’idea di vivere civile che dovrebbe essere propria di una città evoluta.
L’episodio solleva diverse domande:
Come è stato possibile che un serpente di tali dimensioni sia entrato all’interno del plesso scolastico?
Quali sono le misure di sicurezza adottate dalla scuola per garantire l’incolumità degli studenti?
A chi spetta la responsabilità di tenere in ordine e manutenere le aree verdi che circondano gli istituti scolastici?
Le famiglie degli studenti chiedono risposte e interventi concreti per evitare che episodi del genere si ripetano.
L’incidente di Caivano rappresenta un monito a non sottovalutare il problema del degrado ambientale e della sicurezza nelle scuole, soprattutto in quelle situate in zone a rischio. La tutela dei bambini e dei ragazzi deve essere una priorità assoluta, e le istituzioni competenti devono fare la loro parte per garantire loro ambienti scolastici sicuri e salubri.
Articolo pubblicato il giorno 6 Giugno 2024 - 18:45