Napoli. Quattro avvisi orali ad appartenenti della famiglie Macor-Cortese per occupazione della Chiesa di San Biagio a Taffettanari.
Il Questore di Napoli ha notificato quattro avvisi orali a cittadini napoletani, di età compresa tra i 24 e i 54 anni, con precedenti penali per reati associativi, contro il patrimonio, in materia di armi, contro la libertà personale, ricettazione e possesso ingiustificato di strumenti di scasso.
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I provvedimenti scaturiscono da un’indagine condotta dalla Polizia di Stato, che il 31 maggio scorso ha permesso di identificare e denunciare gli indagati per l’occupazione abusiva della Chiesa di San Biagio a Taffettanari, avvenuta in epoche diverse e con modalità reiterate. L’occupazione ha comportato il pericolo per l’incolumità pubblica e la ricettazione di beni culturali.
Aggravamento delle prescrizioni per due soggetti
Nei confronti di due degli indagati, un 24enne e un 54enne, l’avviso orale dispone l’aggravamento delle ordinarie prescrizioni monitorie, che includono:
- Divieto di detenere apparati di comunicazione ricetrasmittenti
Divieto di detenere strumenti di protezione balistica
Divieto di detenere armi a modesta capacità offensiva
Divieto di detenere riproduzioni di armi
Divieto di detenere sostanze infiammabili
La violazione delle prescrizioni aggravate comporta una pena detentiva da uno a tre anni e una multa fino a cinquemila euro.
L’impegno della Polizia di Stato per la tutela del patrimonio culturale
L’operazione testimonia il costante impegno della Polizia di Stato nel contrastare i reati contro il patrimonio culturale e nel garantire la sicurezza dei cittadini. L’occupazione abusiva di luoghi di culto, oltre a rappresentare un reato, comporta il degrado del patrimonio artistico e culturale del Paese.
La Polizia di Stato invita i cittadini a denunciare qualsiasi episodio di occupazione abusiva o danneggiamento di beni culturali, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico e storico della collettività.
La vicenda dell’occupazione dei locali della Chiesa aveva trovato vasta eco nelle cronache di Napoli nelle scorse settimane e lo stesso vescovo Mimmo Battaglia era stato informato della vicenda manifestando l’intenzione di risolvere la questione.
Articolo pubblicato il giorno 19 Giugno 2024 - 15:53