Aversa. Il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, denuncia la situazione insostenibile di due persone con gravi patologie mentali detenute nel carcere di Aversa, nonostante il magistrato di sorveglianza ne abbia decretato l’incompatibilità con il regime detentivo.
“Non potrebbero stare in carcere, eppure sono internati da mesi” afferma Ciambriello dopo una visita al carcere casertano, che ha una capienza regolamentare di 43 posti ma ospita attualmente 65 persone. “Ho trovato due persone sepolte vive” prosegue il Garante, evidenziando l’inadeguatezza del carcere a gestire detenuti con gravi problemi psichici.
Secondo Ciambriello, questi due internati dovrebbero trovarsi in una REMS (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) o in una struttura alternativa. “Si continua a discutere se aprire nuove REMS o più strutture alternative” denuncia, “ma intanto altri detenuti con le stesse patologie continuano a stare in carcere. Di chi è la colpa o le omissioni di questi sepolti vivi nelle carceri campane?”.
“Ho ascoltato il grido di aiuto di internati”
Il Garante sollecita un’azione decisa per far fronte a questa situazione inaccettabile: “Sono stanco di risposte superficiali e ideologiche. Ho ascoltato il grido di aiuto di internati che sentono gravare sulle loro vite la lentezza delle procedure della magistratura. I detenuti e gli internati chiedono tempi più certi e più celeri. Occorre un magistrato di sorveglianza solo per gli internati” conclude Ciambriello.
L’episodio di Aversa riaccende i riflettori sulla carenza di strutture adeguate per i detenuti con gravi patologie mentali in Italia. Un problema che richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni per garantire il rispetto dei diritti umani e tutelare la salute di queste persone fragili.
Articolo pubblicato il giorno 1 Giugno 2024 - 12:18