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“L’ho buttata giù dal cavalcavia”, l’assassino di Giada Zanola confessa e poi ritratta

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“E’ vero l’ho buttata giù dal cavalcavia, dopo un litigio”, ha prima confessato l’omicidio della sua compagna Giada Zanola e poi ha ritrattato Andrea Favero.

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Poi davanti al gip ha ritrattato dicendo di essere in stato confusinale quando ha fatto quelle dichiarazioni, che tra l’altro non potranno essere utilizzate contro di lui perché è passato dall’essere testimone a indagato e quelle dichiarazioni sono state rse anche alla presenza del suo avvocato.

Favero attualmente è in carcere al Due Palazzi di Padova, mentre il figlio di tre anni è stato momentaneamente affidato ai genitori dell’uomo.

Oggi verrà stabilita la data dei funerali di Giada Zanola, che si terranno a Brescia, la sua città natale. Nel frattempo, a Vigonza, verrà proclamato il lutto cittadino per quel giorno.

Questa sera, alle 20:30, il padre di Giada sarà presente a Vigonza, dove è prevista una fiaccolata in memoria della giovane mamma. Migliaia di persone sono attese per l’evento, che partirà dalla casa in cui abitava Giada e terminerà sul cavalcavia dell’A4, esattamente nel punto da cui il compagno Andrea Favero l’avrebbe gettata.

Giada era ancora viva quando è stata scaraventata dal cavalcavia

I primi risultati dell’autopsia suggeriscono che Giada era ancora viva, sebbene forse non pienamente cosciente, quando è stata spinta giù da un’altezza di 15 metri.

Le parziali ammissioni di Favero agli investigatori indicano che, durante un ennesimo litigio, l’uomo avrebbe sollevato Giada e l’avrebbe buttata di sotto, dove è stata successivamente investita da un camion.





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