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Bolidi, lusso, corteo di auto e fuochi d’artificio: così gli Amato Pagano invadono Arzano

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Arzano.Bolidi, lusso, corteo di auto e fuochi d’artificio: così gli Amato-Pagano invadono Arzano ed i social e sfidano lo Stato.

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L’onorevole Francesco Emilio Borrelli: “Lo Stato deve intervenire già prima di arrivare a questo. La camorra esiste anche e soprattutto quando è silente ed invisibile.”

Sfidarono il gruppo criminale egemone a Secondigliano, quello dei Di Lauro, vincendo la guerra. Ora il clan Amato-Pagano, gli Scissionisti, sfidano anche lo Stato. Uno dei sottogruppi del clan che mise in ginocchio quello di Ciruzzo ‘o milionario ha stabilito la propria roccaforte ad Arzano riuscendo a scalzare il clan della 167.

Qualche sera fa il gruppo ha deciso di marcare il territorio facendo sentire bene la sua presenza con un corteo di auto di alta cilindrata. Bolidi sfavillanti che, con sottofondo di musica dei narcos messicani e fari intermittenti accesi, hanno seminato caos e terrore per la città per almeno mezz’ora.

“La sfida degli Amato-Pagano alla città è stata postata sui social dai parenti della ex reggente della cosca degli scissionisti- denuncia Borrelli -, ovvero la famosa zia Rosaria Pagano, e al corteo sono state abbinate le immagini di autoesaltazione criminale, di lusso sfrenato e fuochi d’artificio, come a voler simboleggiare i festeggiamenti, la vittoria sulle Istituzioni ed i nemici”.

“Si sentono onnipotenti, invincibili, padroni del mondo, quello reale fatto di terra, acqua e fuoco e quello virtuale dove contano condivisioni e followers. E di fatto se ne sono appropriati di entrambi.

Nel primo fanno sentire la loro presenza fisica con raid, stese, sparatorie ed azioni eclatanti, nel secondo, quello dei social, fanno propaganda cercando di incutere paura tra la popolazione ed i rivali e, allo stesso tempo, di esaltare il fascino criminale per tentare e scovare giovani leve da inserire nelle loro fila.

Lo Stato deve intervenire e riprendersi i suoi spazi, quelli dei cittadini, e toglierli alla camorra la quale, è bene ricordarselo, non esiste solo quando si fa vedere e sentire, solo quando spara e ammazza, ma, anzi, quando è invisibile e silente è ancora più pericolosa perché vuole dire che nessuno la sta contrastando e la sua ferocia è in ebollizione pronta ad esplodere alla prima necessità.

Per cui l’azione di contrasto ai clan deve essere incessante e non limitarsi a venir fuori solo nei casi mediatici più eclatanti, perché a quel punto è forse già tardi”, queste le parole del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

P.B.


Articolo pubblicato il giorno 17 Giugno 2024 - 16:08


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