Alberto Borrelli, candidato nella lista “Orgoglio e Dignità Torrese” alle prossime elezioni amministrative di Torre Annunziata, lancia un appello ai colleghi candidati di tutte le liste.
Quello di Alberto Borrelli, giornalista professionista ed ex portavoce di Sandra Lonardo, è invito chiaro e senza ambiguità: “Facciamo muro contro la malavita organizzata, contro il disprezzo delle regole. Possiamo farcela!”. Borrelli, vede queste elezioni come una vera e propria “chiamata alle armi” contro ogni forma di illegalità.
Chi si candida alla guida della nostra città, commenta l’ex “giovane consigliere comunale”, come si autodefinisce, ha il dovere di agire secondo coscienza e contribuire a costruire una barriera contro l’incompetenza e il malaffare.
Nessuno può tirarsi indietro: “Dobbiamo realizzare argini fisici oltre che morali, barriere assolutamente inespugnabili. E correre il rischio. Cari ‘colleghi candidati’, attacchiamo l’odiosa macchina del consenso, quella che cinicamente specula sul bisogno di un lavoro, di una supplenza, di un incarico professionale, sulla speranza di poter essere curati bene anche a casa propria”.
Borrelli ha elaborato un “catalogo” del voto inquinato, che include anche chi, magari in buona fede, resta convinto di non fare nulla di male: “Ma se lo fanno tutti, per abitudine… E che sia chiaro: ‘Come si aiuta uno, così si devono aiutare tutti’. Per giustizia”.
Ecco il catalogo del voto inquinato
Ecco il catalogo del voto inquinato, spiega Borrelli, anche se in molti casi in buona fede… Insisto: anche in questo caso bisogna andare contro:
- Contro il voto di scambio (“In quale sezione votate? Che vi serve? Che tenete da pagare? L’uomo di legge? A disposizione! E qualche incarico annuale… Così si lavora un po’ tutti”).
Contro il voto di convenienza (“Vorrei votare chi stimo, ma devo votare chi ci può far avere l’accompagnamento. Subito…”).
Contro il voto obbligato (“Quello mi ha aiutato a fare la domanda per il concorso… Mi ha dato pure i libri e le sue dispense… Si è messo a disposizione. Mi dispiace, ti avrei votato ma sono in obbligo con questo che è pure amico di famiglia…”).
Contro il voto forzato al parente di turno, messo in lista solo perché ha una famiglia estesa: (“Nostro nipote non ci piace, non è capace: ma se non escono i voti mettiamo la guerra in famiglia”).
Contro il voto furbo: (“Ah se ci riusciamo; ma lo sai quante famiglie hanno ancora i figli a scuola? Poi ci sono le supplenze, gli straordinari, gli incarichi professionali…”).
Borrelli conclude il suo appello con un forte messaggio: “Dobbiamo andare contro tutto ciò, per il bene della nostra comunità e per un futuro migliore”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2024 - 10:31