Il Tar del Lazio ha confermato le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo riguardante la trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. La decisione è stata presa dopo una lunga e complessa sentenza che ha rigettato i ricorsi proposti dalle parti coinvolte.
Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’accordo in questione, che garantiva l’esclusiva a Tim e vietava partnership con i concorrenti, poteva avere effetti dannosi sulle dinamiche competitive del mercato. Di conseguenza, Tim è stata sanzionata con 760.776,82 euro e Dazn con 7.240.250,84 euro, in base ai ricavi attesi dalla commercializzazione dei diritti televisivi.
Il Tar del Lazio ha respinto le obiezioni sollevate dalle parti, confermando la qualificazione dell’accordo come “restrittivo per oggetto”. Ha sottolineato che l’intesa mirava a escludere i concorrenti dal mercato della pay tv e delle telecomunicazioni, con l’obiettivo di aumentare la clientela di Tim.
Inoltre, il Tar ha respinto le censure riguardanti l’applicazione delle esenzioni previste dal Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, sottolineando che sia Dazn che Tim operano nel mercato della fornitura di servizi audiovisivi, quindi l’accordo non può essere considerato esente da restrizioni. Infine, il Tar ha accolto i ricorsi presentati da Sky e Fastweb, ritenendo che vi fosse una contraddizione nel provvedimento dell’Antitrust e ha ordinato all’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio.
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