La valorizzazione del talento e delle giovani generazioni è uno dei focus principali di Körper, Centro Nazionale di Produzione della Danza, da anni impegnato nella formazione professionale di danzatori e danzatrici su tutto il territorio nazionale.
Domenica 2 giugno (ore 18:00) presso lo Spazio Körper di Napoli il pubblico assisterà alla performance Vuoto/Vertigini, spettacolo conclusivo del progetto Körper Young, un percorso di avviamento al mondo professionale della danza ideato da Gennaro Cimmino e curato da Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi.
Körper Young è un corso di perfezionamento/lavoro totalmente gratuito, destinato a giovani danzatori under 23 residenti in Campania. Nel corso degli ultimi tre mesi Spazio Körper ha ospitato le danzatrici selezionate per questa seconda parte del progetto; le allieve, guidate dai coreografi Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi, si sono cimentate nello studio e nella ripresa del repertorio della Compagnia Körper, costruendo così un bagaglio di esperienza che senza dubbio contribuirà alla loro crescita artistica e professionale.
“Sono anni che pensiamo a un nucleo di giovani danzatori e danzatrici dai 18 ai 23 anni da formare come professionisti della danza – afferma il direttore artistico Gennaro Cimmino -. È difficile per i giovani allievi diplomati nelle scuole private della nostra Regione Campania accedere al lavoro, non ci sono molte compagnie di danza e sono costretti a lasciare il territorio per andare a fare audizioni al Nord o all’estero e mettere in pratica tutto quello che hanno imparato”.
Il centro di produzione continua dunque a sostenere l’emersione dei nuovi talenti e lo fa proponendo un percorso di avviamento al palcoscenico destinato a giovani professionisti, riconoscendone il valore e dando loro la possibilità di sperimentare e acquisire nuovi strumenti. Lo spettacolo del 2 giugno a SpazioKörper rappresenta il momento conclusivo della seconda fase del progetto, una nuova performance curata dai coordinatori Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi.
“Sulla scena due storie, frammenti di vita, due percorsi – raccontano i coreografi Susanna Sastro e Flavio Ferruzzi – due strade parallele con un valore in comune: raccontare. La verità dei ricordi di un passato personale, a volte riconoscibile, ci condurrà in scena verso una visione inedita della realtà. Questa nuova messa in scena del progetto Körper Young è una sfida personale che li accompagnerà verso nuovi orizzonti dei linguaggi della contemporaneità. In un dialogo continuo con le proprie emozioni le giovani danzatrici selezionate metteranno in campo tutte le abilità acquisite in questi mesi di residenza a Körper per immergersi nella nostra ricerca coreografica”.
Vuoto ha debuttato nel marzo 2018 con la regia e coreografia di Susanna Sastro; il lavoro nasce per raccontare un vuoto che non si può riempire, un bisogno di ricercare delle risposte. I danzatori si confrontano con una realtà difficile da esprimere: lo studio del movimento corporeo è il prodotto di ciò che accade nella testa, le immagini si fanno sempre più sbiadite e confuse, come se vi fossero dei vuoti di memoria di pensiero e di ricordi. Le parole sono frammentate, il suono rimanda a un passato che ha il sapore del jazz e l’ambientazione è quella di una pellicola in bianco e nero; in collaborazione con Vito Pizzo, la voce di Jack Kerouac si trasforma in suono in uno spazio scenico allestito dalle fotografie di Luigi Bilancio.
All’immagine del vuoto si associa sulla scena quell’improvvisa e ingestibile sensazione di vertigine che innesca timore e disorientamento. Vertigini è un progetto coreografico di Flavio Ferruzzi, una storia personale che diventa narrazione universale e che si ramifica nel racconto inedito delle otto interpreti presenti sulla scena (Annalisa Beneduce, Camilla Caiazzo, Federica D’Angelo, Martina De Micco, Lucia Suamy Di Rauso, Valeria Emendato, Aria Maria Ferraro, Giulia Rizzo).
La nascondiamo, la osserviamo, la viviamo e ci vergogniamo, è un nostro segreto, nessuno vuole conoscerlo, eppure è sempre con noi: la paura. Ne esistono moltitudini, hanno forme diverse e ognuna di queste vive di forza propria, interessando qualsiasi essere vivente su questo pianeta. Succede, in una vita, che una di esse diventa protagonista, attirando tutta la nostra attenzione: le ore di luce cambiano, i pensieri si modellano e la conoscenza di sé si amplifica, la notte diventa più lunga. La prima storia è ispirata da “Il mare verticale”, un libro/fumetto di Brian Freschi e Ilaria Urbinati. Ogni interprete ne ha scritta una propria inedita.
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