A 18 anni dall’uscita di “Gomorra”, il bestseller che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Roberto Saviano torna a riflettere sul suo romanzo d’esordio.
In occasione del Salone del Libro di Torino 2024, lo scrittore ha presentato l’audiolibro di “Gomorra”, da lui stesso narrato in esclusiva per Audible. Un’esperienza intensa che ha riaperto vecchie ferite e suscitato nuove riflessioni.
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“Se tornassi indietro, farei tutt’altra cosa”, ha confessato Saviano. “Dovevo essere più prudente, dare meno spazio all’aspetto d’inchiesta e concentrarmi di più su quello letterario e culturale”.
Nonostante i dubbi e i rimpianti, Saviano riconosce l’importanza di “Gomorra”: “È lì adesso, e non posso cambiarlo. Potevo farlo leggere a un attore, ma ho scelto di rivivere il dolore e tornare nel luogo che mi ha segnato così profondamente. Io e Gomorra siamo indissolubilmente legati”.
Ritornare a “Gomorra” ha significato per Saviano rivivere un’ampia gamma di emozioni: “Nausea, odio, nostalgia, dolore, ma anche riconciliazione. Leggere il romanzo mi ha permesso di ritrovarlo, di non subirlo come ho fatto in tutti questi anni. Non lo tengo nemmeno in casa, mi ha distrutto la vita”.
“Era impensabile che un libro potesse generare una reazione così feroce”, ha spiegato Saviano. “Ma era anche dovuto al fatto che il mondo di cui parlavo non era mai stato portato alla luce in quel modo”.
Il successo internazionale di “Gomorra” è dovuto, secondo Saviano, alla sua natura ibrida: “Non è un saggio accademico, né un romanzo di fiction, né un giallo o un reportage, ma è tutte queste cose insieme. Questo ha permesso a lettori con interessi diversi di apprezzarlo. Nell’audiolibro, questo equilibrio risulta ancora più evidente, grazie all’alternanza tra la mia voce e i dati”.
Nonostante la brutalità del mondo di “Gomorra”, Saviano non perde la speranza: “Accendere una luce di comprensione non significa nascondere l’orrore, ma mostrarlo per quello che è. Quando la comprensione si apre, attrae. E questo è successo a Napoli, che da città di guerra è diventata città del turismo”.
Tra i suoi prossimi progetti, Saviano annuncia un nuovo podcast con tema internazionale e la trasposizione teatrale del libro “Noi due ci apparteniamo” con lo spettacolo “Appartenere”.
In vista delle prossime elezioni europee, Saviano lancia un appello al voto: “Dobbiamo votare. Stiamo rischiando che le destre diventino le uniche interpreti della sofferenza sociale”.
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