Frasi offensive, tra cui “Ciro morto e…”, “Digos boia”, “zoppo vattene” e “Laziale ebreo”, sono state scritte oggi a Roma nei pressi dell’ufficio dell’avvocato capitolino Damiano De Rosa, che all’epoca della tragedia di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli gravemente ferito a colpi d’arma da fuoco da Daniele De Santis, ultrà della Roma, difese in giudizio la madre di Esposito, Antonella Leardi, insieme ai colleghi napoletani Angelo e Sergio Pisani.
De Rosa e i Pisani hanno presentato una denuncia-querela alla Procura di Roma, ipotizzando i reati di diffamazione aggravata, minacce, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e territoriale.
Nel documento depositato in Procura si chiede l’immediata identificazione dei responsabili e la cancellazione delle scritte offensive della memoria di Ciro Esposito, oltre che incitanti alla violenza sportiva.
La madre di Ciro, Antonella Leardi, ha stigmatizzato il gesto: “Spero almeno che facciano scomparire quell’obbrobrio”, ha commentato.
L’episodio è stato condannato da esponenti politici e del mondo dello sport. L’indagine della Procura di Roma è in corso. Si spera che gli autori delle scritte offensive vengano presto identificati e puniti.
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