Napoli. Associazioni ambientaliste, professionisti, cittadini e esponenti della società civile hanno sottoscritto un documento per chiedere ai presidenti di Camera e Senato e al Consiglio comunale di Napoli di non approvare l’abrogazione dell’articolo 1 del decreto legge 20 settembre 1996 n 486, che prevede il ripristino della morfologia naturale della costa di Bagnoli, con la rimozione della colmata.
Nel documento si legge:
“La restituzione della spiaggia di Bagnoli ai cittadini e la creazione di un grande parco urbano sono gli elementi essenziali della riqualificazione dell’area. La spiaggia di Bagnoli è un obiettivo prioritario perché è l’unica spiaggia possibile per i napoletani. L’eliminazione della colmata ne rappresenta la condizione indispensabile. La sola colmata, infatti, occupa circa la metà della lunghezza della spiaggia. Si tratta di una riqualificazione economico-sociale, paesaggistica e culturale finora solo promessa, che la città attende sin dai tempi della dismissione della fabbrica. I costi della rimozione della colmata sono sovrastimati, come molti esperti sostengono, considerando il possibile riutilizzo del materiale della colmata nell’ambito delle stesse operazioni di trasformazione urbana”.
Le associazioni firmatarie del documento chiedono:
Di non approvare l’abrogazione dell’articolo 1 del decreto legge 20 settembre 1996 n 486;
Di avviare un processo di partecipazione pubblica per la definizione del progetto di riqualificazione di Bagnoli;
Di investire risorse pubbliche per la bonifica dell’area e la rimozione della colmata;
Di creare un parco urbano a Bagnoli che sia aperto e accessibile a tutti i cittadini.
L’appello delle associazioni e degli ambientalisti è stato accolto con favore da molti cittadini napoletani, che sperano finalmente di poter vedere restituita la loro spiaggia.
La battaglia per la riqualificazione di Bagnoli è ancora in corso, ma il documento firmato dalle associazioni e dagli ambientalisti rappresenta un passo importante verso la realizzazione di un progetto che potrebbe finalmente restituire alla città un pezzo del suo patrimonio ambientale e culturale.
Impossibile citare tutti i sottoscrittori. Tra questi figurano: Antonella Caroli, presidente Italia Nostra Nazionale; Mirella Barracco, presidente Napoli99; Marta Herling; Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia; Gianfranco Amendola, già magistrato; Vezio De Lucia, urbanista; Aldo De Chiara, ex procuratore aggiunto di Napoli; Luigi De Falco, vice presidente nazionale Italia Nostra; Riccardo Caniparoli, geologo, consigliere Direttivo Nazionale di Italia Nostra; Massimo Maresca, presidente Italia Nostra Campania.
E ancora: Francesco Lauro, già presidente Autorità portuale; Igor Staglianò, direttore Italia Libera; Sauro Turroni, già senatore della Repubblica; Giovanni Natale, presidente associazione Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli “Lucio Mauro”; Pio Russo Krauss, medico, associazione Marco Mascagna; Eduardo Sorge, Osservatorio popolare; Teresa Dandolo, FIAB Campania; Giovanni Muto, professore, già consigliere comunale; Giuseppe Improta, giornalista e scrittore; Raffaella Di Leo, Italia Nostra Salerno; Antonio Pariante, presidente comitato Portosalvo; Teresa Leone, presidente associazione Antares Ets; Maria Muscarà, consigliere regionale; Federico Raffaele, presidente Comitato Italiano per la Tutela della Salute Cits odv; Benedetto De Vivo, geochimico; Emma Buondonno, presidente associazione Donne Architetto ADA Napoli; Diego Civitillo, consigliere X municipalità; Guido Liotti, Gente green aps; Vincenzo Russo, architetto, WWF; Francesco Di Mauro, Rete Sociale NOBOX; Paola Nugnes, già senatrice, associazione Air; Carlo Coppola, architetto; Franco Nardi, sindacalista; Alexander Valentino, laboratorio architettura nomade; Francesco Escalona presidente di Nurige Campania.
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