Contraddizioni e vuoti di memoria durante la testimonianza di Ciro Motti al processo per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Ciro Motti, detenuto all’epoca dei fatti e parte civile nel processo, ha accusato la commissaria Anna Rita Costanzo di aver picchiato alcuni detenuti durante le violenze del 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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Tuttavia, la sua testimonianza è stata costellata di contraddizioni e vuoti di memoria, come sottolineato dal pm e dall’avvocato della Costanzo.
Motti, inizialmente, ha dichiarato di aver visto “la Commissaria che con il manganello ha colpito un detenuto”. Questa versione, però, è stata smentita dai video dei pestaggi, che mostrano un’agente donna con il casco che picchia i detenuti, ma non la Costanzo.
Inoltre, Motti, in un verbale del 2020, aveva dichiarato di aver sentito una voce femminile e di essersi “rincuorato perché pensava che la cosa sarebbe finita lì”, per poi ammettere di aver visto la Costanzo picchiare un detenuto.
Le contestazioni del pm e dell’avvocato della Costanzo
Il pm Alessandra Pinto e l’avvocato Luca Tornatora, difensore della Costanzo, hanno contestato le dichiarazioni di Motti, evidenziando le sue contraddizioni e i vuoti di memoria. In particolare, Tornatora ha fatto notare che Motti, nei video, ha visto la Costanzo solo per pochi secondi e che quando lui si è alzato per andare via, la Costanzo si era già allontanata.
Le indagini confermano: la Costanzo non era presente
Le indagini svolte dai Carabinieri su delega della Procura hanno confermato che la Costanzo “non ha partecipato ad alcuna violenza nei confronti dei detenuti”.
Il caso di Ciro Motti solleva dubbi sull’affidabilità della sua testimonianza. Le sue contraddizioni e i vuoti di memoria potrebbero essere dovuti a stress post-traumatico o a calcoli personali.
Il processo per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è ancora in corso. Sono attesi altri testimoni nelle prossime udienze. Il caso è complesso e controverso, e la Corte dovrà valutare attentamente tutte le prove e le testimonianze per arrivare a una sentenza giusta.
Articolo pubblicato il giorno 1 Maggio 2024 - 09:46