E’ stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Nocera Inferiore sulla morte dell’operaio 22enne originario di Poggiomarino morto all’ora di pranzo di oggi in via Pietro Melchiade a Scafati mentre lavorava al rifacimento di un palazzo di fonte alla sede del comune.
I carabinieri di Scafati e del reparto territoriale di Nocera hanno fatto i sopralluoghi e rilievi e hanno ascoltato testimoni e colleghi di lavoro oltre a verificare le condizioni di sicurezza e la regolarità lavorativa della giovane vittima.
La CGIL di Salerno esprime profondo cordoglio alla famiglia del giovane operaio morto tragicamente in un incidente sul lavoro a Scafati. “Non è compito nostro entrare nel dettaglio della dinamica dell’incidente,” afferma il segretario generale Antonio Apadula, “ma è nostro dovere denunciare l’ennesima tragedia che si consuma in un cantiere. C’è dolore e rabbia.
Questo ragazzo è uscito di casa per lavorare e non è più tornato. A quante scene come questa dobbiamo ancora assistere prima che qualcosa cambi? È una mattanza, un lutto continuo.”
Apadula punta il dito contro la mancanza di regole e controlli adeguati nei luoghi di lavoro: “Questa ennesima morte non può essere liquidata come un tragico incidente. Dietro c’è la complicità di chi tace di fronte all’assenza di norme precise che possono azzerare queste tragedie. Lo Stato ci dica se c’è e da che parte sta. Serve un impegno concreto per la sicurezza dei lavoratori!”
Secondo il segretario della CGIL Fillea, Edoardo Russo, i dati parlano chiaro: “Sono 1.041 i morti sul lavoro nel 2023 e dall’inizio di quest’anno il trend sembra ancora peggiore. Non possiamo più accettare che ogni giorno vite giovani vengano spezzate per colpa di negligenze e mancanze di controlli. Serve un cambio di rotta radicale per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e tutelare la vita di chi ci lavora.”
La CGIL Salerno invita tutte le forze sociali e politiche a mobilitarsi per chiedere al governo un’azione immediata e concreta per la sicurezza sul lavoro. “Basta stragi!” è il grido di dolore e rabbia che si leva da chi è stanco di vedere morire lavoratori innocenti. È il momento di agire per garantire un futuro diverso, dove il lavoro sia un diritto e non un rischio per la vita.
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