Richiesta di condanna a un anno e 10 mesi per Massimo Galli, stimato infettivologo balzato agli onori della cronaca durante la pandemia Covid, per falso e turbativa d’asta (in subordine abuso d’ufficio) nel processo che lo vede imputato per presunti concorsi truccati all’Università degli Studi di Milano.
Secondo i Pubblici Ministeri Carlo Scalas e Eugenia Bianca Maria Baj Macario della Procura di Milano, Galli avrebbe pilotato un concorso universitario nell’aprile del 2020 per favorire il suo “pupillo” Agostino Riva, poi risultato vincitore. Per Riva la Procura ha chiesto 1 anno e 6 mesi di carcere.
L’accusa sostiene che Galli abbia “cucito su misura” il bando del concorso per favorire Riva, che ha ottenuto la cattedra di Professore di seconda fascia in Malattie Infettive con un punteggio di poco superiore a quello del primario dell’ospedale Niguarda Massimo Puoti, l’altro candidato.
Le parole dei magistrati
“Galli è stato il regista di un bando cucito su misura per Riva”, ha affermato in aula il PM Scalas durante la sua requisitoria. Un concorso “nato viziato”, “calibrato sulle pubblicazioni scientifiche” di Riva, che ha lavorato con Galli fin dal 1997. “Era un concorso per Riva”, ha proseguito il PM. “La cooptazione è lecita in alcuni paesi, ma non in Italia. In Italia serve un concorso vero, una selezione che in questo caso non c’è stata”.
Secondo la Procura, il concorso vinto da Riva era “totalmente storto”. I criteri valutativi “furono ritagliati sul curriculum del singolo candidato”, ha spiegato il PM Scalas. “Il profilo di Puoti è molto più strutturato. Era primario all’ospedale Niguarda e aveva già fatto il professore di seconda fascia a Brescia per 5 anni”.
Nonostante l’esito sfavorevole del concorso, Puoti non ha contestato Galli. “Andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, era come andare contro Maradona a Napoli negli anni Ottanta”, ha sottolineato il PM.
Galli: “Parlerò alla fine del processo”
L’infettivologo, andato in pensione nel settembre 2021, era presente in aula durante la requisitoria. “Parlerò alla fine del processo”, ha dichiarato ai giornalisti. “Paragonarmi a Maradona negli anni Ottanta? E’ ridicolo”.
Il processo a Galli è in corso e la sentenza è attesa nelle prossime settimane.Il caso ha acceso un acceso dibattito sull’etica e la trasparenza nei concorsi universitari in Italia.
Articolo pubblicato il giorno 16 Maggio 2024 - 16:49