Napoli, 16 Maggio 2024 – Il tribunale di Napoli Nord ha assolto il medico psichiatra 73enne Luigi Carrizzone dall’accusa di abuso sessuale su una paziente con problemi psichici. L’assoluzione è stata pronunciata “perché il fatto non sussiste”.
Carrizzone, ex dirigente responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl di Caserta, era stato accusato di aver approfittato della paziente durante una visita nel suo studio privato di Aversa. L’episodio era emerso nel 2018 dalle intercettazioni effettuate dalla Procura di Napoli Nord nell’ambito di un’indagine su un presunto sistema di corruzione all’interno del Dipartimento di Salute Mentale.
L’indagine ha portato all’arresto di Carrizzone e di altre undici persone nel febbraio 2021. In totale, circa 60 persone sono state indagate.
Le intercettazioni avevano rivelato alcune conversazioni in cui Carrizzone avrebbe esercitato pressioni sulla donna affinché non rivelasse l’abuso. Questa parte dell’accusa è stata stralciata dal processo principale e ha seguito un percorso processuale autonomo, conclusosi con la piena assoluzione di Carrizzone da parte di un collegio giudicante interamente femminile.
I giudici hanno accolto la tesi dei difensori di Carrizzone, Giovanni Cantelli e Raffaele Costanzo, che avevano sostenuto l’insussistenza di una condotta penalmente rilevante da parte del loro assistito e l’assenza di prove a suo carico.
Carrizzone e altri 58 imputati dovranno affrontare un’udienza preliminare l’8 ottobre prossimo davanti al gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’udienza dovrà decidere sul rinvio a giudizio richiesto dalla Procura in relazione al presunto sistema di corruzione all’interno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl, che secondo l’accusa sarebbe stato orchestrato proprio da Carrizzone.
Gli imputati dovranno rispondere di diversi reati, tra cui associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, falsi in atto pubblico, truffa ai danni di un ente pubblico, peculato e traffico illecito di influenze. Quest’ultimo reato è contestato ad uno degli imputati, il presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero.
Tra gli altri imputati figurano l’imprenditore e patron delle strutture sanitarie EmmeDue Michele Schiavone e l’ex direttore generale dell’Asl casertana Mario De Biasio.
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