Oggi è stato siglato un importante accordo tra l’Arcidiocesi di Napoli e la cooperativa sociale La Paranza, che riceve in esclusiva l’incarico di gestire e valorizzare le catacombe di San Gennaro, San Gaudioso e San Severo. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di riqualificazione sociale e culturale del Rione Sanità, un quartiere che negli ultimi anni ha visto una significativa trasformazione grazie all’impegno della cooperativa.
La Paranza, nata nel 2006 come iniziativa giovanile della Parrocchia di Santa Maria della Sanità, è diventata un punto di riferimento nel panorama sociale e culturale della città. Con il supporto del parroco don Antonio Loffredo, ha promosso un’azione di cambiamento che ha coinvolto la comunità locale, puntando sulla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del quartiere.
Il progetto “Metodo Sanità”, ideato dalla Paranza, è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale come un esempio di successo nella rigenerazione urbana e nell’innovazione sociale. L’obiettivo era quello di riscattare il Rione Sanità attraverso l’impresa giovanile, offrendo opportunità di lavoro ai giovani del quartiere e favorendo la loro inclusione sociale.
La cooperativa ha ottenuto importanti risultati nel corso degli anni, tra cui il recupero della Basilica di San Gennaro extra moenia e delle catacombe adiacenti, rimaste chiuse per decenni. Grazie alle attività di manutenzione e valorizzazione, queste aree sono state riaperte al pubblico, contribuendo alla rinascita del quartiere e diventando una meta imperdibile per i visitatori di Napoli.
Con la firma della nuova convenzione, l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia rinnova la fiducia nella Paranza, riconoscendo il suo importante contributo all’azione pastorale della Chiesa locale. L’accordo prevede la continuità delle attività di valorizzazione e gestione delle catacombe, oltre a favorire ulteriori opportunità occupazionali per i giovani del quartiere.
I dati relativi all’occupazione e all’impatto sociale della cooperativa sono incoraggianti: da 5 a 70 lavoratori, di cui il 50% proveniente dai centri educativi del Rione Sanità; un’età media dei cooperatori di 33 anni; il 40% ha migliorato il proprio titolo di studio grazie all’esperienza in cooperativa; il 75% ha scelto di vivere nel quartiere. Inoltre, sono stati recuperati oltre 14.000 mq di patrimonio culturale, tra chiese, catacombe e affreschi.
La nuova convenzione riflette i principi della lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici del 2001 e della Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale. Si tratta di un passo significativo verso una maggiore valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Napoli, nonché un ulteriore impulso per lo sviluppo sociale ed economico del Rione Sanità.
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