Ettore Bosti, giovane boss della camorra, figlio di Patrizio Bosti, uno dei fondatori dell’Alleanza di Secondigliano, rinchiuso in regime di 41 bis nel carcere di Cuneo, tentava di mandare ordini all’esterno usando un sistema di comunicazione criptico basato su evidenziatori colorati.
Telegramma intercettato: I magistrati hanno bloccato l’invio di un telegramma alla moglie di Bosti, insospettiti dall’ampio utilizzo di evidenziatori per evidenziare solo frasi e parole specifiche.
Sospetto di codice criptico: Secondo i giudici, questo comportamento rappresentava un chiaro tentativo di trasmettere messaggi criptici alla sua consorteria di appartenenza.
Negazione del boss: Bosti ha negato qualsiasi intento criminoso, sostenendo di usare regolarmente gli evidenziatori e che non si trattava di alcun codice. Ha anche fornito documentazione a sostegno della sua versione.
Precedente simile: Un’ulteriore lettera ricevuta dal boss presentava caratteristiche simili, rafforzando il sospetto dei magistrati.
Conferma dalla Cassazione: La Cassazione ha respinto il ricorso di Bosti, confermando il provvedimento del magistrato di sorveglianza di Cuneo e del tribunale di Torino.
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