Don Patriciello: “Servono esempi accessibili, non solo figure eroiche. Far capire ai giovani che conviene essere onesti”.
“Ai giovani si presentano troppo spesso figure grandissime, eroiche come Falcone, Borsellino, don Diana, Peppe Puglisi o Siani. Ma, specialmente per i bambini, queste figure sono troppo in alto, servono figure più accessibili.
Perché se per essere onesti si va incontro alla morte, rischia di passare il messaggio che non conviene essere onesti. Ci vogliono figure più vicine a loro, come il papà, la mamma, lo zio, il parroco, il macellaio che, con il loro esempio, facciano capire che invece conviene essere onesti”.
A dirlo, facendo anche degli esempi, è don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che da due anni vive sotto scorta. Ne ha parlato a margine di un dibattito al Festival della legalità a Firenze, organizzato dall’associazione ‘Il Gomitolo Perduto’, su disagio giovanile e criminalità.
“Il disagio giovanile – ha aggiunto – non si affronta solo in chiave repressiva, anche se serve anche quella. L’esercito di carabinieri e polizia deve andare d’accordo con l’esercito dei maestri elementari”.
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