Don Maurizio Patriciello ha descritto le parole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, come “una pugnalata al cuore”.
In un’intervista a Radio24, ha espresso il suo dolore per le dichiarazioni ricevute, sottolineando il contrasto tra il suo impegno nel diffondere il Vangelo e gli attacchi subiti. Ha ricordato di essere sotto scorta a causa delle minacce della camorra e ha espresso il suo dispiacere nel vedere il governatore pubblicamente irridere un uomo di fede.
In merito alla sua partecipazione al convegno sul premierato evidenzia: “L’altro giorno c’è stato un convegno a Montecitorio sul premierato, c’erano relatori di altissimo spessore culturale e politico, di diversa appartenenza politica.
Sono stato invitato anche io, non dalla premier Meloni, ma dal commissario che abbiamo a Caivano. Ho apprezzato tantissimo gli interventi, tutti di altissimo livello. Io sono un prete, ho sempre chiesto aiuto alle istituzioni, a cominciare da quelle locali, ma se l’amministrazione locale è in combutta con la camorra a chi dovevo rivolgermi.
Negli anni ho interpellato il governo Renzi , poi ho interpellato il governo Conte e poi siamo arrivati allo stupro terribile di due bambine. Così, questa estate, mi sono rivolto direttamente, con un messaggio, alla Meloni: vieni a riportare lo stato in questo luogo dove lo stato non c’è le ho scirtto. Lei poi è venuta , a distanza di una settimana, il 31 agosto e ha preso degli impegni che sta mantenendo”.
“Il mio non è un giudizio sul governo Meloni, io sono un prete, la mia è una testimonianza su quello che il governo sta facendo a Caivano. Nei problemi politici io non sono mai entrato e neppure ci voglio entrare. Ora però ho il dovere di rispondere. Che un governatore si metta ad irridere un prete che vive sotto scorta, pubblicamente, chiamandolo Pippo Baudo mi addolora.
A De Luca dico se hai voluto offendermi ci sei riuscito ma se da domani la camorra mi irriderà, questa cosaccia brutta brutta e pericolosa, pericolosa sappi che è dovuta anche al mio governatore e questa è una cosa che veramente mi fa soffrire tanto”, conclude don Patriciello.
Articolo pubblicato il giorno 11 Maggio 2024 - 15:23