Un preoccupante crollo di calcinacci ha colpito la chiesa di San Giovanni Battista delle Monache in via Costantinopoli, nel cuore del centro storico di Napoli. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha portato alla transennatura dell’intero marciapiedi prospiciente l’ingresso della chiesa, un gioiello barocco del Seicento.
A lanciare l’allarme è stato Antonio Pariante, portavoce del comitato Santa Maria di Portosalvo, che ha denunciato il degrado della struttura: “Si sono sbriciolati i cornicioni della preziosa facciata, realizzata nel ‘700 da Giovan Battista Naclerio, compromessa e mai restaurata dal lontano terremoto dell’80″.
Pariante ha ricostruito la storia travagliata della chiesa, risalente al 1673 e completata nel 1683 ad opera di Picchiatti. La facciata, opera di Nauclerio, risale invece al secolo successivo.
Dopo il terremoto del 1930, iniziarono i lavori di restauro della chiesa, seguiti da un consolidamento della cripta nel 1970. Tra il 1969 e il 1974, la Soprintendenza mise in sicurezza i beni artistici. Tuttavia, il terremoto del 1980 provocò nuovi danni alla struttura, con il crollo della volta e della cupola, quest’ultima successivamente ricostruita.
Nonostante i tentativi di restauro del 1982, la chiesa di San Giovanni Battista delle Monache è attualmente chiusa al pubblico e versa in condizioni di precarietà.
Un appello per il recupero di un gioiello architettonico
L’episodio del crollo dei calcinacci ha acceso i riflettori sulla necessità di un intervento urgente per salvare questo prezioso monumento. Il comitato Santa Maria di Portosalvo e i cittadini di Napoli lanciano un appello alle istituzioni affinché si adoperino per un restauro completo della chiesa, restituendo alla città un pezzo importante del suo patrimonio artistico e religioso.
Oltre al crollo dei calcinacci, la chiesa presenta altri problemi strutturali che necessitano di interventi di messa in sicurezza e restauro. La facciata, in particolare, è particolarmente fragile e necessita di un intervento conservativo accurato.
Si spera che le autorità competenti prendano presto in considerazione le richieste del comitato e dei cittadini, avviando i necessari lavori di restauro per preservare questo tesoro architettonico per le generazioni future.
Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2024 - 20:45