La serata di ieri ha visto un altro tragico episodio legato agli attacchi di cani, questa volta a Milano, dove una bambina di due anni e mezzo è stata gravemente ferita da un pitbull mentre giocava con la sua gemella. L’incidente, avvenuto in un appartamento di via Picardi a Sesto San Giovanni, ha portato la piccola in codice rosso all’ospedale di Bergamo tramite elisoccorso, mentre la zia, intervenuta per proteggere le nipotine, è stata trasferita al Niguarda di Milano con ferite gravi.
Questo non è il primo caso di aggressione di cani che scuote l’Italia. Un mese fa, a Eboli, Francesco Pio D’Amaro, quindicenne, è stato sbranato da un cane mentre era tra le braccia dello zio. A Manziana, Paolo Pasqualini è stato ucciso da tre rottweiler lo scorso febbraio. Di fronte a queste tragedie, il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza che proroga i contenuti dei precedenti provvedimenti sulla ‘Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani’.
La lista delle razze pericolose è stata rimossa, ma restano fermi i principi del provvedimento. Il proprietario di un cane è sempre responsabile del suo animale e risponde civilmente e penalmente in caso di danni o lesioni. Resta obbligatorio l’uso del guinzaglio e della museruola in luoghi pubblici, con l’unica eccezione delle aree cani appositamente recintate.
Per garantire una detenzione corretta, i proprietari devono conseguire un ‘patentino’ tramite corsi organizzati dai Comuni e dai Servizi Veterinari delle Asl. L’ordinanza vieta anche pratiche dannose come l’addestramento che esalta l’aggressività del cane e interventi chirurgici non curativi come il taglio della coda e delle orecchie.
I cani con comportamenti aggressivi sono inseriti nel ‘Registro dei cani morsicatori’, e i loro proprietari devono stipulare un’assicurazione di responsabilità civile. Servizi Veterinari delle Asl sono incaricati di valutare il rischio e stabilire le misure preventive e terapeutiche.
Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2024 - 18:35