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‘Beni confiscati alla camorra. L’esperienza del Comune di Quarto’, primo libro del bene confiscato Casa Mehari

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Arrivano i libri in coedizione Casa Mehari e New Media Press. La prima pubblicazione è “Beni confiscati alla camorra.

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L’esperienza del Comune di Quarto nella città Metropolitana di Napoli” dal giornalista Ciro Biondi con prefazione di Mario Morcone, assessore regionale alla Legalità, Sicurezza e Immigrazione.

La presentazione avverrà in occasione del secondo compleanno di Casa Mehari, il prossimo 20 maggio alle ore 18 nella sede del bene confiscato in via Nicotera n. 8 a Quarto. Parteciperanno Antonio Sabino (sindaco di Quarto), Raffaella De Vivo (assessore alla Legalità), Giuseppe Visone (Pubblico Ministero), Maria Trapanese (presidente a.t.s. Casa Mehari), Nello Mazzone (dirigente del Comune di Quarto), Claudio Ciotola (presidente associazione Stampa Campana – Giornalisti Flegrei), Mariano Di Palma (coordinatore di Libera Campania), Fernando Bocchetti (giornalista de “Il Mattino”), Rosario Scavetta (editore), Ugo De Cesare (presidente Osservatorio per la Legalità). L’incontro è moderato da Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. In programma letture di Arturo Delogu (associazione Artemide). È stato invitato il Prefetto di Napoli, il dottor Michele di Bari.

Il libro (ISBN: 9-791280-817044) contiene dati, storia del contesto locale e interviste a Mariano Di Palma (Libera Campania), Ferdinando Bocchetti (giornalista), Giuseppe Visone (magistrato), Raffaella De Vivo (assessore e insegnante), Aniello Mazzone (dirigente del comune) e Antonio Sabino (sindaco).

“L’idea di una pubblicazione dedicata ai beni confiscati – scrive Ciro Biondi nell’introduzione del suo del libro – nasce dall’esigenza di dare un quadro completo all’esperienza che sta vivendo la comunità di Quarto con l’acquisizione al patrimonio del comune di beni immobili appartenuti alla criminalità, la loro messa a bando, l’affidamento e la gestione da parte di enti del Terzo Settore. Si è quindi resa necessaria una narrazione che illustri i motivi e l’iter che hanno portato lo Stato ad adottare tale strumento di lotta alle mafie e di rigenerazione dei territori”.

“La coedizione è una collaborazione che vuole dare risalto a tutto ciò che si muove intorno a Casa Mehari e alla missione che caratterizza questo bene confiscato – spiega Rosario Scavetta, editore – l’idea nasce perché il bene in poco tempo è diventato un esempio per la cittadinanza grazie alle iniziative che si sono sviluppate sia nel campo sociale che culturale”.

L’intero ricavato sarà devoluto alle attività sociali e culturali del bene confiscato Casa Mehari gestito da un’a.t.s. composta da La Bottega dei Semplici Pensieri odv, la Cooperativa Sociale La Quercia Rossa, Artemide Aps e Dialogos Aps. Inoltre, è possibile acquistare il libro sui principali store online.


Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2024 - 13:21


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