Lucia Russo, figlia di Pasquale Russo, ex dipendente RAI deceduto per mesotelioma pleurico, ha denunciato alla Procura di Napoli la presenza di amianto negli stabilimenti RAI di Napoli.
Pasquale Russo ha lavorato per la RAI per 30 anni, dal 1977 al 2007, come “capo operaio costruttori, in falegnameria e in parte negli studi televisivi per montaggio e smontaggio e relative alla realizzazione di costruzioni scenografiche per produzioni in studio ed esterno”.
Secondo la denuncia, Russo sarebbe stato esposto all’amianto durante il suo lavoro, anche dopo l’entrata in vigore della legge 257/92 che ne vietava l’utilizzo. L’amianto sarebbe stato utilizzato per la costruzione di camini da scena, per tagliare le vie di fuga e per altri scopi.
Lucia Russo denuncia che suo padre non ha mai ricevuto alcuna informazione preventiva sulla pericolosità dell’amianto e sui rischi per la salute.
Nel maggio 2020, Pasquale Russo ha iniziato a mostrare i primi sintomi di spossatezza, fastidi allo stomaco e tosse. A luglio gli è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico, un tumore maligno causato dall’esposizione all’amianto.
Pasquale Russo è morto il 31 agosto 2020 all’età di 76 anni. Solo il 18 febbraio 2022 l’INAIL ha riconosciuto la malattia come professionale.
La denuncia di Lucia Russo chiede alla Procura di Napoli di identificare i responsabili dell’esposizione ad amianto di suo padre e di avviare un procedimento penale.
Inoltre, la denuncia chiede di attivare una verifica epidemiologica sull’impatto dell’uso dell‘amianto nella RAI tra i dipendenti e i collaboratori.
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale della famiglia Russo, chiede alla RAI di sottoporre a sorveglianza sanitaria tutti i dipendenti che potrebbero essere stati esposti all’amianto e di completare le bonifiche degli stabilimenti.
Articolo pubblicato il giorno 29 Maggio 2024 - 12:10