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Inchiesta Genova, Aldo Spinelli: “Ho detto tutto penso di meritare la libertà”

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Aldo Spinelli, 84 anni, imprenditore portuale ed ex patron di Genoa e Livorno, è il primo degli indagati in stato di arresto per la maxi inchiesta per corruzione che ha sconvolto la Liguria a parlare.

Spinelli, ai domiciliari dallo scorso martedì, ha risposto alle domande del gip questa mattina.”E’ andata bene, ho detto tutto. Fate i bravi, mi raccomando”, ha dichiarato Spinelli subito dopo l’interrogatorio di garanzia in tribunale.

Non si è sottratto alla stampa e, ai cronisti che gli chiedevano se contasse di uscire dagli arresti domiciliari, ha risposto un serafico: “Penso di meritarlo”. Spinelli, gilet blu e camicia bianca, è apparso sorridente: “Non sono assolutamente preoccupato”, ha confermato l’imprenditore ai giornalisti.

Roberto Spinelli e Moncada: interrogatori e dichiarazioni spontanee

Prima di Aldo Spinelli, era stato interrogato per quasi due ore suo figlio Roberto. Anche lui indagato per corruzione, ha risposto alle domande del giudice, spiegando la sua posizione in merito alle accuse che gli vengono mosse. Al termine, il suo avvocato ha annunciato che chiederà la revoca della misura cautelare dell’interdizione dallo svolgere l’attività professionale.

L’ex consigliere del cda di Esselunga, Francesco Moncada, ha reso dichiarazioni spontanee. Il suo avvocato, l’ex ministra Paola Severino, ha sottolineato che Moncada “ha sempre inteso agire nel pieno rispetto della legalità e in assoluta trasparenza”.

Moncada ha negato di aver aderito ad alcun patto illecito e ha precisato che il contratto con la Società Programmazioni Televisive S.p.A. non ha nulla a che fare con la contestazione.

Altri indagati: silenzi e divieti temporanei

In tribunale anche l’imprenditore portuale Mauro Vianello, accusato di corruzione nei confronti dell’ex presidente dell’autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini. Vianello ha ricevuto la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale.

Mattinata di interrogatori anche alla Spezia, dove Matteo Cozzani, ex sindaco di Porto Venere e capo di gabinetto di Giovanni Toti, indagato anche dalla procura spezzina, ha fatto scena muta davanti al gip. Cozzani si era già avvalso della facoltà di non rispondere anche lo scorso venerdì a Genova.

Le indagini proseguono e si attendono gli interrogatori degli altri indagati, tra cui l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’ex presidente dell’autorità portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini, entrambi ancora in carcere.

L’inchiesta ipotizza una fitta rete di corruzione che ha coinvolto politici, imprenditori e funzionari pubblici, con l’obiettivo di ottenere appalti e concessioni in cambio di denaro e favori.


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