Durante il processo in Germania per l’omicidio di un adolescente figlio di immigrati napoletani, il 15enne imputato ha ammesso per la prima volta, dal suo arresto, di aver sparato un colpo di pistola alla testa del compagno di scuola di 14 anni, ma ha sostenuto di averlo fatto senza premeditazione.
Questo è quanto riportato dall’agenzia Dpa, che ha sintetizzato le dichiarazioni di una portavoce del tribunale distrettuale di Würzburg riguardo all’udienza svoltasi a porte chiuse. Non sono state fornite informazioni sul possibile movente del crimine.
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Il ragazzo è sotto processo dal 3 maggio per l’omicidio avvenuto nel settembre scorso nell’area di una scuola nella cittadina della Franconia, Lohr am Main, nel centro della Germania.
Fin dal suo arresto il giorno del crimine, l’imputato è rimasto in silenzio, ma la procura ritiene che il giovane tedesco avesse un’ammirazione per il serial killer statunitense Jeffrey Dahmer, noto come il “cannibale di Milwaukee”, e che abbia ucciso per il puro piacere di farlo, quindi con premeditazione.
Il giovane assassino ammirava il Cannibale di Milwaukee
Per l’omicidio, la pena massima in Germania per i giovani è di dieci anni. L’arma del delitto, una pistola 9 millimetri “Ceska CZ 75”, apparteneva a un 66enne che viveva nella stessa casa dell’imputato, ma non è stato divulgato come il ragazzo ne sia entrato in possesso. Al momento del rinvio a giudizio, una fonte mediatica locale aveva riportato che “la famiglia della vittima proviene da Napoli”.
Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2024 - 17:15