Sebbeto” di Mimmo Grasso, il poema sul mitico fiume di Napoli, metafora dell’anima liquida di Napoletani.
Arriva in tutte le librerie italiane, dall’11 aprile 2024, Sebbeto di Mimmo Grasso, pubblicato da Colonnese in un’edizione riveduta e commentata dall’autore, con un’introduzione del filosofo e scrittore Nino Daniele, e un intervento visivo dell’artista e fotografo Fabio Donato.
Impetuoso e irruento come Sepeithos – dall’etimo greco del mitico fiume di Napoli – il testo di Sebbeto è stata rappresentato nel corso degli anni, con vari adattamenti, al Teatro Sancarluccio e in vari ipogei partenopei.
“Non sappiamo se il Sebeto c’è – scrive nell’introduzione Nino Daniele, – ma ci appare, pur restando invisibile, attraverso il poeta. Lo avvertiamo fluire. La memoria dell’acqua canta. Nelle molecole trasparenti sono impresse vibrazioni di tutti i luoghi attraversati. Ci parla anche, non ci scrive solamente. Si propaga ma non disperdendo. È un singolare linguaggio. Linguaggio migrante, fluente, affluente, sussurrante, convergente, divergente, risorgente, calmo, precipitoso, livellante, acrobatico”.
“Quando ho udito, in una mia rêve, per la prima volta lo scorrere sotterraneo del fiume di Napoli, – racconta Mimmo Grasso – esso è diventato per me la coscienza sporca e le virtù civili della mia città. Queste virtù hanno come Arcano, nella mia immaginazione, l’ “atteso eroe” Federico II, che diede all’Europa il senso dello Stato e attorno alla cui figura, se riproposta, interiorizzata e partecipata, la mia città potrebbe diventare, come un tempo era, una polis con una politèia”.
Mimmo Grasso, di origine calabrese, vive nei Campi Flegrei. Poeta e saggista, molta della sua produzione in versi è a tiratura limitata, in tandem con artisti visivi. Fa parte del team della storica casa di libri d’arte e d’artista Il laboratorio /le edizioni. Collabora a riviste su cartaceo ed on-line. Intensa la sua attività di traduttore.
Articolo pubblicato il giorno 8 Aprile 2024 - 12:42