Cronaca di Napoli

Tre tartarughe Caretta Caretta tornano in libertà nel mare di Puolo

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Tre esemplari di Caretta Caretta, due femmine subadulte e un maschio adulto, sono stati liberati oggi nel mare di Puolo a Massa Lubrense, all’interno dell’Area marina protetta di Punta Campanella.

Le tartarughe, salvate in inverno grazie al pronto intervento dell’Area Marina Protetta Punta Campanella e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli con il supporto dei pescatori di Salerno Antonio Mai e Luigi Guida, avevano subito incidenti durante le battute di pesca al largo del golfo di Salerno, rimanendo impigliate nelle reti e rischiando la morte per annegamento o embolia.

Dopo mesi di cure specializzate presso il centro di recupero tartarughe della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Rita, Noemi e Kevin, i nomi assegnati alle tre tartarughe, sono finalmente tornate a nuotare libere nel loro habitat naturale.

Il rilascio è avvenuto alla presenza di bambini e scolaresche che hanno partecipato a un progetto di educazione ambientale con l’Area Marina Protetta, e di autorità locali, tra cui il presidente e il direttore dell’Amp Punta Campanella, Lucio Cacace e Lucio De Maio, e la Capitaneria di Porto.

L’evento rappresenta un simbolo della proficua collaborazione tra diverse realtà impegnate nella tutela della fauna marina: l’Area Marina Protetta Punta Campanella, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, i pescatori locali e la Capitaneria di Porto.

Grazie a questa sinergia, negli ultimi anni sono state salvate decine di tartarughe marine. La rete di salvataggio si rafforzerà ulteriormente con l’apertura di un Centro di Primo Soccorso a Massa Lubrense, finanziato dalla Regione Campania.

Inoltre, durante i prossimi mesi estivi, la rete di tutela delle tartarughe sarà attiva in tutta la regione per individuare e monitorare i nidi di Caretta Caretta lungo i litorali campani, in particolare nelle zone del Cilento e di Castelvolturno.

L’impegno congiunto di queste istituzioni e la collaborazione dei cittadini sono fondamentali per la conservazione di questa specie marina così importante per l’ecosistema del Mediterraneo.


Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2024 - 21:01

Redazione

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