I Pubblici Ministeri nel processo a Fabio Giaccio, accusato di aver ucciso il suo ex socio in affari, lo chef Manuel Costa, all’anagrafe Emanuele Costanza, hanno chiesto la condanna a 18 anni di reclusione per omicidio volontario e detenzione irregolare di arma da fuoco.
Secondo l’accusa, Giaccio, 43 anni originario di Sparanise in provincia di Caserta, ha ucciso Costa durante una lite legata alla gestione del loro ristorante, il Metropolis.Il movente ipotizzato è un debito insoluto tra i due soci.
Giaccio si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine poco dopo il delitto, confessando l’omicidio.
La Procura esclude la premeditazione, ritenendo che Giaccio abbia sparato d’impulso durante la lite.
Giaccio ha confermato la lite con Costa e di aver sparato due colpi al suo volto. Ha però sostenuto di aver agito per legittima difesa, sostenendo che Costa lo avrebbe minacciato.
Giaccio ha inoltre negato di avere un debito con Costa, affermando che era quest’ultimo a doversi accollarsi le spese per la riapertura del Metropolis.
Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato, il che significa che la pena potrebbe subire uno sconto di un terzo in caso di condanna.
I giudici dovranno ora valutare le prove e le testimonianze presentate durante il processo per decidere sulla colpevolezza di Gaccio e sulla sua condanna.
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