La procura di Nola ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo accusato di diffamazione nei confronti del comandante della polizia Municipale, Luigi Maiello.
Si tratta di offese fatte nel corso della scorsa campagna elettorale e che vengono ricostruite dal pm Aurelia Caporale nelle tre pagine con le quali viene formulata la richiesta di rinvio a giudizio.
“Avevamo davanti agli occhi un aumento del traffico cittadino mentre il famoso Comandante dei vigili urbani era dedito a fare lo sceriffo e giocare a guardie e ladri…”; …E poi al comandante si dice, caro comandante, la polizia municipale per 1’80% deve fare la polizia municipale e per il 20% fa o’ sceriff come piace fare a te, però per adesso deve organizzare che non ci sia li traffico e che ci sia una viabilità, se se la sente, altrimenti qua sta la porta…”, è questa la prima parte delle accuse e delle offese che il primo cittadino aveva rivolto in un comizio elettorale al comandante dei vigili.
“. Poi c’è una situazione di immagine della città, noi abbiamo avuto un comandante dei vigili urbani che si è fissato che a Pomigliano c’è la camorra …. Quindi comandante, da oggi ti dedichi all’80% alla polizia urbana e il 20% a fare lo sceriffo nel tuo paese perché qua non ne abbiamo bisogno. tutti sono anticamorra, c’è l’antiracket, c’è l’anticamorra, da parte del comandante dei vigili urbani, bene, appena eventualmente dovessi essere eletto sindaco della città di Pomigliano questi presunti custodi della legalità mi devono dimostrare prima loro di essere adeguati e di essere trasparenti e di non avere nulla a che fare con l’illegalità, se me lo dimostrano bene, altrimenti vanno via senza perdere tempo…”.
“Abbiamo avuto una situazione drammatica nella quale il sindaco, gli assessori non contavano niente, il problema è che la gestione della città di Pomigliano D’Arco veniva affidata ad una sola persona, la quale avrebbe dovuto dare il massimo di se stesso nel dirigere il traffico, evitare le polveri sottili e nel rendere la città quanto più vivibile possibile, bene si è messo a fare lo sceriffo, ha cominciato a definire la città una città di camorra, una città che la legalità era stata bistrattata, una città del sacco edilizio “
“… Ma uno dei peccati mortali che oi non potrò mai perdonare al sindaco di questa cità è il fatto di aver dato le chiavi di questa città in mano ad uno che non ha il cervello, che è il comandante dei vigili urbani, il quale si è inventato la camorra per mettersi una medaglia di latta ni petto, si è inventato il sacco edilizio per mettersi una seconda medaglia….;
“….Ultima cosa e riguarda sempre il comandante, lui ha fatto un regolare concorso, abbiamo qualche dubbio sulla regolarità e saranno gli organi preposti a stabilire se il comandante occupa in modo legale o illegale quel posto, ma prima che si arriva a questa situazione, il comandante ha uno scavalco a Giugliano e mi pare strano con tutti ip roblemi di camorra, mafia, edilizia e sacco edilizio ca ce’ rann pure il nulla osta per andare a Giugliano, penso pure a Melito, glieli toglieremo tutti e due o solo uno…?” ed espressioni similari dall’analogo tenore.
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