Ancora un tentativo di introdurre droga e telefoni cellulari nel carcere di Poggioreale, il più affollato d’Europa con oltre duemila detenuti presenti quotidianamente. Protagonista un familiare di un detenuto che è stato bloccato e arrestato dal personale di Polizia Penitenziaria.
L’intervento degli agenti. Gli agenti, durante i consueti controlli all’ingresso del carcere, hanno insospettito l’uomo che si apprestava a colloquiare con il proprio congiunto detenuto. Una perquisizione accurata ha permesso di rinvenire due telefoni cellulari e sei schede SIM nascoste abilmente nei suoi effetti personali.
Apprezzamento per il lavoro della Polizia Penitenziaria. Tiziana Guacci, segretaria regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha espresso vivo plauso per l’alto livello di professionalità dimostrato dagli agenti: “Nonostante le mille difficoltà quotidiane e la cronica carenza di organico – ha dichiarato – il personale di Polizia Penitenziaria di Poggioreale garantisce la legalità e assolve con dedizione i propri compiti istituzionali”.
L’allarme droga nelle carceri. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha sottolineato la gravità del problema dell’ingresso di droga nelle carceri, dovuto in parte all’elevato numero di detenuti tossicodipendenti: “Quasi il 30% delle persone detenute in Italia ha problemi di droga”.
Condizioni di lavoro difficili e richieste di provvedimenti. Capece ha inoltre evidenziato le difficili condizioni di lavoro degli agenti di Poggioreale, costretti a svolgere turni massacranti in sezioni sovraffollate e privi degli strumenti necessari per garantire la propria sicurezza, come il taser. Per questo, il sindacalista ha sollecitato l’adozione di urgenti provvedimenti, tra cui un inasprimento delle pene per i detenuti che aggrediscono il personale penitenziario.
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