I due pitbull che ieri mattina hanno sbranato il piccolo Francesco Pio D’Amaro, a Eboli, si trovano ora in un canile di Caserta, in osservazione per dieci giorni. Il loro futuro verrà deciso al termine di questo periodo: se dovessero risultare affetti da rabbia, verranno abbattuti. In caso contrario, la Procura dovrà stabilire se restituirli al proprietario o meno.
Attualmente i due cani si trovano presso la struttura “D0g’s Town” di Pignataro Maggiore, convenzionata con il comune di Eboli. Qui trascorreranno i prossimi dieci giorni in osservazione, per verificare l’eventuale presenza del virus della rabbia.
In caso di esito positivo, i cani saranno soppressi. Se invece il test dovesse risultare negativo, la Procura dovrà decidere se revocare il sequestro giudiziario e disporre la restituzione dei cani al proprietario.
La dinamica dell’aggressione
Secondo le ricostruzioni basate sulle testimonianze, l’aggressione è avvenuta in maniera improvvisa mentre il bambino si trovava in cortile con i familiari, lo zio e la madre. Uno dei pitbull si è scagliato contro il piccolo, seguito dal secondo.
La madre del bambino è intervenuta per difenderlo, ferendosi, mentre lo zio è caduto a terra procurandosi un trauma al ginocchio. L’attacco è stato fulmineo e le lesioni riportate dal bambino sono apparse subito gravissime. I soccorsi, giunti sul posto con un’ambulanza, non hanno potuto che constatare il decesso del piccolo. La madre è stata medicata sul posto e non ha avuto bisogno del ricovero in ospedale.
I cani non conoscevano il bambino
Una zia della vittima ha ipotizzato che i cani potessero non aver riconosciuto il bambino, non avendolo mai visto prima. “Venivano chiusi in una stanza quando c’era lui”, ha spiegato. “Forse sono scappati e, non conoscendolo, lo hanno attaccato”. I pitbull appartengono a un’amica di famiglia che abita nella stessa villetta a due piani dove è avvenuta la tragedia. “Li conoscevamo e non hanno mai avuto reazioni aggressive”, ha affermato la zia. “Mia sorella è arrivata qui solo ieri [domenica 21 aprile] con il bambino, hanno dormito qui e stamattina [lunedì 22 aprile] è accaduto l’impensabile”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2024 - 07:42