La Corte di appello di Napoli ha confermato le gravi accuse di corruzione, cessione di stupefacenti (hashish e cocaina) e telefonini in carcere a carico di Pietro Ioia, ex Garante dei detenuti del comune di Napoli, e di altri detenuti del carcere di Poggioreale.
Tuttavia la Corte ha riconosciuto le attenuanti generiche, riducendo la pena a tutti gli imputati.
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Dato il grande clamore a seguito dell’arresto di Ioia e la rilevanza del suo ruolo, la concessione delle attenuanti generiche anche a lui premia la scelta difensiva dell’avvocato Raffaele Minieri che ha preferito proporre appello avverso la sentenza di primo grado, rinunciando allo sconto di pena di un sesto previsto dalla nuova legge Cartabia.
In primo grado Ioia era stato condannato ad anni 9 mesi 8 di reclusione, mentre all’esito dell’appello la pena è stata rideterminata in anni 7 di reclusione.
Le altre difese erano rappresentate dagli avvocati Bernardo, Davino, De Marco, Dello Iacono, Trigari.
Queste le pene applicate dalla Corte di Appello:
– CASTELLO Vincenzo: anni 5 mesi 4 reclusione ed euro 18.400 di multa;
– DONZELLI Nicola: anni 5 mesi 4 di reclusione e 18.400 di multa;
– DE MARIA Antonio: anni 5 mesi 4 di reclusione e 18.400 di multa;
– GUILLARI Sonia : anni 5 mesi 4 di reclusione e 18.400 di multa;
– IOIA Pietro: anni 7 di reclusione e 20.000 di multa;
– MARESCA CARDAMONE Maria: anni 4 di reclusione ed euro 12.800 di multa.
Articolo pubblicato il giorno 15 Aprile 2024 - 12:16