Un basso del quartiere Mercato a Napoli era stato trasformato in una sorta di sportello bancoario della camorra dove il clan Mazzarella smercaiava i 100 euro falsi. La rivendita operava come un negozio, con orari di apertura e chiusura al pubblico: nei giorni feriali dalle 09,00 alle 17,00, mentre di domenica dalle 09,00 alle 13,00. Era possibile acquistare banconote da 100,00 euro di diverse tipologie, da 50,00 euro e da 20,00 euro.
I Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria, coadiuvati da reparti territoriali e da Europol, hanno eseguito un maxi-blitz smantellando l’organizzazione dedita alla falsificazione e la vendita di banconote contraffatte da 100 euro in Italia e all’estero.
Avveniva anche in una congrega religiosa, una sorta di circolo ricreativo dove si giocava a carte, la vendita delle banconote di euro falsi di pregevole fattura come attestato anche dalla Bce: la circostanza è stata resa nota nel corso di una conferenza stampa indetta in Procura per illustrare i dettagli della vasta operazione dei carabinieri.
Secondo gli investigatori la produzione era itinerante mentre vendita avveniva in determinati orari, nel quartiere Mercato Pendino della città, oltre che nel circolo ricreativo anche in un negozio di alimentari, in un bar e anche per strada.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di 63 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione e alla vendita di banconote contraffatte, di concerto con chi le ha prodotte, aggravata dall’aver agevolato l’attività del clan camorristico “Mazzarella”, egemone nell’area urbana partenopea del Mercato Pendino; di concorso nella vendita della citata valuta contraffatta ed, in due episodi, di tentata estorsione.
Le indagini hanno anche permesso di accertare che la valuta contraffatta veniva esportata all’estero. Sono stati arrestati 3 cittadini francesi subito dopo aver acquistato il denaro contraffatto, e si è documentato che la valuta era stata venduta anche in Spagna e Grecia.
Si stima che il business illecito abbia fruttato circa 6 milioni di euro nel periodo oggetto d’indagine.Le indagini hanno fatto emergere il coinvolgimento del clan camorristico “Mazzarella” nell’attività di falsificazione e spaccio di denaro contraffatto. La zona in cui operava la rivendita è infatti sottoposta all’egemonia criminale del clan, al quale venivano corrisposte costantemente somme di denaro provenienti dai profitti illeciti.
Nel corso dell’operazione sono state arrestate 63 persone, di cui 48 in carcere, 14 ai domiciliari e 1 con divieto di dimora nel comune di Napoli. Un altro indagato è stato arrestato in Francia grazie a un mandato di arresto europeo.
L’operazione odierna rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata che lucra sulla falsificazione e sul commercio di denaro contraffatto. L’impiego di ingenti risorse investigative e operative dimostra l’impegno dei Carabinieri nel contrastare questo tipo di reati che danneggiano l’economia e la sicurezza dei cittadini.
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