Mariano Riccio, boss scissionista e presunto mandante del duplice omicidio di Ciro Abrunzo (“o cinese”) e Franco Gaiola, avvenuto a Barra nel 2012, rischia l’ergastolo. La richiesta è stata avanzata dal pm Maurizio De Marco della DDA di Napoli, al termine della requisitoria nel processo che vede imputati, oltre a Riccio, anche i presunti esecutori materiali Francesco Paolo Russo e Franco Bottino.
Riccio, in un tentativo di accedere alla giustizia riparativa, si era dissociato dai fatti e aveva chiesto perdono alle famiglie delle vittime. La sua richiesta, però, è stata respinta dal gip Marrone.
L’omicidio di Abrunzo e Gaiola – come ricorda Il Roma- fu uno degli episodi più cruenti della terza faida di Scampia. Per attuarlo, Riccio escogitò un piano singolare: i killer si travestirono da operatori dell’Asìa per non destare sospetti. Il 21 giugno 2012, Russo e Bottino, a bordo di un finto pulmino dell’Asìa, raggiunsero Abrunzo e Gaiola a Barra e li uccisero a colpi di arma da fuoco.
Le indagini, coordinate dalla DDA di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, portarono all’arresto di Riccio, Russo e Bottino nel 2022. L’inchiesta si basò sulle dichiarazioni di 11 pentiti e su accertamenti vecchi e nuovi.
Il processo è in corso davanti al gup Nicola Marrone, che emetterà la sentenza il 29 aprile. Riccio, Francesco Paolo Russo detto “Cicciariello” e Franco Bottino negano ogni addebito, ma un colpo di scena non è escluso.
Oltre all’ergastolo per i tre imputati, la procura ha chiesto anche il risarcimento del danno alle parti civili.
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