Quando le nuove forme ed i nuovi linguaggi dell’espressione artistica si fanno partecipazione corale il cambiamento diventa possibile.
Ed è quello che è accaduto con la prima edizione di Giffoni Shock che si è svolto dal 16 al 20 aprile scorsi presso la Giffoni Multimedia Valley, un nuovo progetto che ha inteso modificare le geometrie e la grammatica stereotipate del format festival per farsi spazio aperto per la nuova generazione, uno speakers corner della contemporaneità con l’ambizioso e sfidante obiettivo di far crollare luoghi comuni ed interpretazioni superficiali sul mondo giovanile.
Il progetto, cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo come progetto speciale – annualità 2022, è stato realizzato dal team di Giffoni con la direzione artistica di Luca Apolito, il curatore dell’evento è stato Gianvincenzo Nastasi, mentre il coordinamento affidato al direttore generale Jacopo Gubitosi.
A Giffoni il cinema è tutto e non poteva perciò mancare un’importante sezione dedicata all’audiovisivo. Ventidue i cortometraggi in concorso per la prima edizione di Shock provenienti da Italia, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Regno Unito, Iran, Taiwan, Ucraina, Francia, India, Spagna, Brasile e Algeria. La giuria è stata composta da duecento allieve ed allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che hanno avuto modo di assistere alla proiezione delle opere selezionate tra oltre duemila prodotte e girate in ogni parte del mondo.
Tre i premi assegnati. Miglior Film – Premio Giffoni Shock! A THAT DOESN’T FIT, composto da animazioni 2D il film indiano di Ackshaj Anand esplora situazioni scomode, raccontandole con satira e ironia. Premio per l’idea originale a WHAT REMAINS, opera spagnola di Alejandro Rodriguez, in cui si riflette sulla memoria e sul mondo digitale attraverso i file generati quotidianamente sui telefoni cellulari. Premio per la sperimentazione con il linguaggio audiovisivo va a FLOATING IN THE LONG NIGHT, film di Taiwan per la regia di di Yu Jou Liu: una barista, ormai diventata l’ombra di sé stessa, serve silenziosamente coloro che hanno raggiunto la fine del loro viaggio con atmosfere surreali ed oniriche.
Centrale, per certi versi il cuore di Giffoni Shock, è stata l’attività del collettivo artistico, un gruppo di undici giovanissimi e talentuosissimi creativi che, in un brainstorming permanente, nel corso della settimana di lavoro, hanno dato vita ad un flusso infinito di idee, messe su carta o recitate, espresse in musica o attraverso le immagini, un incrocio suggestivo di tecniche, di linguaggi, di mezzi espressivi, un viaggio intorno ad un tema, quello di #Giffoni54 – “L’illusione della distanza” – a cui hanno lavorato e continueranno a darlo per dare vita al visual dell’edizione 2024 del Festival dedicato alla cinematografia per ragazzi più importante del mondo fondato da Claudio Gubitosi.
Illustratori, fotografi, attori, musicisti e compositori, scrittori, poeti, artisti digitali, videomaker, performance-artist hanno condiviso uno spazio dove è stato possibile esplorare nuove forme di ispirazione in un dialogo espressivo interdisciplinare e molto stimolante. Il collettivo, coordinato da Orazio Cerino e Denny La Salvia del team di Giffoni è composto da Bianca Costanzo (animatrice 2D), Diana De Stefano (illustratrice), Emma Graziani (fotografa), Giusy Lambiasi (illustratrice), Marica Mastromarino (performer), Simone Castelluccio (cantautore), Chiara Ferrante (illustratrice), Elisa Patafio (illustratrice), Giulia Minella (videomaker), Leandro Forte (illustratore) e Venera Dora Leone (scrittrice). Continueranno nelle prossime settimane il lavoro corale svolto a Giffoni per dare vita a quel segno visivo che caratterizzerà il festival di luglio.
A completare il programma tre workshock che hanno utilizzato il modulo Whomi? (Who am I?), uno show interattivo progettato per coinvolgere i ragazzi in sala attraverso contributi video e dibattiti stimolanti, per declinare i tre temi guida della prima edizione di Giffoni Shock: “Non è vero che vogliamo essere felici”, “Non è vero che siamo creativi”, “Non è vero che ci piacciano gli altri”. I tre incontri sono stati seguiti da centinaia di studenti delle scuole di istruzione secondaria. Hanno, infatti, partecipato ai workshop gli alunni del Liceo De Chirico di Torre del Greco, del Liceo Bruno di Arzano, del Liceo De Sanctis di Salerno, del Liceo di Pomigliano d’Arco, del Gian Camillo Glorioso di Giffoni Valle Piana e del Liceo Alfano I di Salerno.
Protagonisti dei tre workshock sono stati lo psicoterapeuta Michele Mezzanotte, il divulgatore scientifico Marco Martinelli in collaborazione con la Fondazione Deloitte, la scrittrice Marilena Umuhoza Delli.
Otto i talk che hanno animato la Sala Blu della Giffoni Multimedia Valley, dando vita ad uno scambio fecondissimo tra palco e platea, un continuo dare e ricevere di spunti ed intuizioni perché la contemporaneità va indagata senza limiti e senza posizioni precostituite. Tra i protagonisti dei talk la linguista e saggista Vera Gheno, il cantautore Cristiano Godano, lo scrittore e semiologo Stefano Bartezzaghi, la rapper BigMama e lo scrittore Jonathan Bazzi.
I talk di Giffoni Shock sono stati sonorizzati da Anacleto Vitolo, compositore elettronico ed elettroacustico, e Gabriele Pagliano, particolarmente attivo in ambito jazz e nel campo dell’improvvisazione libera.
Nel corso di Giffoni Shock anche la partecipazione dello Youth Panel, composto da circa quaranta ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, gruppo di consultazione giovanile del Safer Internet Centre “Generazioni Connesse” promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Lo Youth Panel ha elaborato una proposta shock per i bigtech Meta, Google e Tiktok per rendere le piattaforme più sicure e più inclusive. Il benessere digitale va praticato a partire proprio dai social.
L’iniziativa è una delle articolazioni del progetto Safer Internet Centre “Generazioni Connesse” coordinato dal MIM con il partenariato di alcune delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in Rete: Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia di Stato, gli Atenei di Firenze e “La Sapienza” di Roma, Giffoni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, la cooperativa EDI onlus e Skuola.net. Da quest’anno l’Autorità Garante Privacy, il Ministero per la Famiglia, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sono entrate a far parte del partenariato del progetto offrendo la possibilità di creare nuove sinergie ed opportunità educative.
Articolo pubblicato il giorno 22 Aprile 2024 - 17:49