38mila gli iscritti all’ordine, 27 le specializzazioni
Roma – Dalla rivoluzione green a quella digitale, dall’edilizia alle filiere del made in Italy: la ripartenza dell’Italia passa anche dalla professionalità dei periti industriali, figure multidisciplinari che anche grazie alle lauree professionalizzanti potrebbero ricoprire un ruolo sempre più centrale nell’Italia di oggi.
“La categoria dei periti industriali nasce nel 1929, ed è stata la professione che ha permesso di ricostruire l’Italia post-bellica- ha spiegato all’agenzia Dire Giovanni Esposito, presidente del Consiglio nazionale periti industriali- La categoria nasce con l’edilizia, ma poi con l’industria post bellica abbiamo supportato la ricostruzione industriale ed edilizia”. Una fase simile a quella che sta attraversando oggi il Paese, alle prese con una ricostruzione tecnologica in cui la figura del perito industriale sarà fondamentale, grazie alle 27 specializzazioni che abbraccia l’Ordine: dall’informatica all’elettronica al design, sono oltre 38mila gli iscritti, distribuiti in 97 sedi territoriali. “Si parla sempre di mestieri che non esistono più, ma il mestiere del perito industriale ha alcune specializzazioni che, anche se sembrano obsolete, si sono solo trasformate”, precisa Esposito, che invita i giovani a “indirizzarsi verso questi percorsi di laurea, perchè il futuro è in mano a loro: la base e la conocenza del perito industriale può essere applicata a supporto delle istituzioni per il progresso del Paese”.
Percorsi di studi che saranno sempre più allettanti grazie all’innovazione delle lauree professionalizzanti su cui si sta battendo l’avvocato Carlo Pilia, docente di Diritto civile all’Università di Cagliari. “Le lauree professionalizzanti sono delle lauree triennali costruite per uno sbocco professionale con il diretto coinvolgimento dei professionisti- ha spiegato alla Dire- Il primo anno di questa attività formativa si fa in classe, il secondo anno nei laboratori e il terzo anno si svolge un tirocinio pratico e valutativo insieme ai professionisti, alle aziende, agli enti del terzo settore”. Così, ha sottolineato l’avvocato, “gli studenti sono in grado di fare esperienza e capire, orientando le loro scelte verso quel settore della professione che per loro è più congeniale. Una novità assoluta per l’Italia ma a livello internazionale un modello molto conosciuto: le esperienze tedesche, francesi e spagnole dicono che la formula delle lauree professionalizzanti è quella che vede insieme le istituzioni della formazione e gli Ordini professionali collaborare insieme per formare i giovani”.
Un’innovazione che passerà anche dalla parità di genere: “Siamo veramente impegnati nella battaglia sociale sulla parità di genere- ha aggiunto Giovanni Esposito- Abbiamo un nuovo regolamento e riserveremo un seggio a una quota rosa, e quotidianamente diamo spazio alle donne nella nostra categoria, che saranno sempre di più”.
L’Ordine si sta proiettando verso i giovani anche grazie ad eventi e iniziative: dopo il tour in tutta Italia avviato nel dicembre del 2021 con università, amministrazioni locali e Ordini territoriali per parlare di energia alternativa, questo mese sono già in programma vari eventi: il 15 aprile i periti industriali saranno tra i protagonisti nella giornata del Made in Italy; poi a Torino nell’ambito della Settimana dell’energia.
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