Il coordinatore del Comitato Don Diana, Salvatore Cuoci, ha dichiarato che per una vera collaborazione è necessario che Francesco ‘Sandokan‘ Schiavone riveli la posizione dei rifiuti seppelliti, per permettere la bonifica del suolo inquinato e la realizzazione di progetti sociali.
Inoltre, si auspica che venga svelata l’identità dei responsabili di numerosi omicidi irrisolti, in modo da far emergere la verità e coinvolgere imprenditori e politici complici del controllo del ciclo dei rifiuti e del cemento da parte di alcune organizzazioni criminali.
Il Comitato Don Diana, attivo da trent’anni a Casal di Principe, è un punto di riferimento importante per la riqualificazione dei beni confiscati alla mafia locale. In questo contesto, vengono organizzati eventi, corsi di formazione e si offre supporto agli scout locali, promuovendo la legalità e la sostenibilità attraverso la produzione agricola.
La collaborazione di Schiavone è vista come un’opportunità per fare luce su fatti oscuri e per consolidare i progressi ottenuti nel recupero e nell’utilizzo dei beni confiscati.
La Rete della Terre di don Peppe Diana Il Comitato Don Diana fa parte della rete della Terre di don Peppe Diana, che coinvolge cooperative sociali nell’attività agricola legale e sostenibile. Questa iniziativa offre occupazione a giovani e persone con disabilità, trasformando terre confiscate in luoghi di produzione di qualità.
Il coordinatore Cuoci sottolinea l’importanza di coinvolgere Schiavone per smascherare i segreti rimasti sepolti per anni e per mantenere vivo l’eredità di don Peppe Diana, simbolo di coraggio e impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
Articolo pubblicato il giorno 3 Aprile 2024 - 12:37