Anche quest’anno il Gruppo Luigi Longobardi dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia sarà presente alle celebrazioni della Festa della Liberazione di Giovedì 25 Aprile che si terranno in Castellammare di Stabia.
La festa di tutti gli italiani e non di una parte sola, così come ci tiene a far sapere il sodalizio presieduto dal maresciallo in quiescenza Aldo Verdoliva. Il Gruppo ANMI Luigi Longobardi di Castellammare di Stabia è da sempre presente alle cerimonie civili e militari della città, svolgendo inoltre attività presso i vari istituti scolastici tesi a tramandare e preservare la memoria storica della Marineria e del Cantiere Navale stabiese.
Alla Liberazione, occorre ricordarlo, contribuirono gli italiani di ogni credo politico improntato alle idee di democrazia e di libertà e non solo di una parte. Ma anche tante forze straniere, civili e militari, che occorsero in una e vera e propria “cooperazione internazionale” alla libertà della nostra nazione.
Il 25 aprile non può che essere una celebrazione, ricca di tante e diverse sensibilità e culture perché sancisce la vittoria del pluralismo contrapposto al pensiero imposto con la forza di pochi al popolo, come fu la dittatura fascista.
Il Presidente Aldo Verdoliva ci tiene in merito a puntualizzare: “L’idea della Resistenza nasce come idea plurale, fatta non solo dai partigiani — di ogni fede politica — ma anche dai militari (furono oltre 650mila deportati nei campi di concentramento e 50 mila militari non tornarono più).
Dai Marinai, ricordiamo il Capitano Domenico Baffigo che per difendere il nostro Cantiere sacrificò la propria vita. Dai carabinieri (Salvo D’Acquisto, uno dei più significativi esempi di sacrificio per la verità e la giustizia), dai religiosi, dagli ebrei, e dalle donne: moltissime donne, operai, contadini, molti studenti.”
Al 25 aprile partecipano tutte le Istituzioni civili, militari, le associazioni combattentistiche e
soprattutto i cittadini senza distinzioni di partiti con l’unica chiara distinzione: da una parte la democrazia e la libertà dall’altra le dittature.
Conclude Verdoliva: “Ringrazio i giovani, gli studenti che ieri come oggi e nel futuro, sono protagonisti del senso di questa storica cerimonia, fondante la democrazia e la libertà italiana. Ed allora, da pacifista, libertario e democratico, ben dentro i valori fondanti le democrazie di tutto il mondo, posso con orgoglio dire di sentire, certamente e senza dubbio alcuno, che questa festa è la nostra festa, è quella delle istituzioni è quella dell’unità di popolo.
È la festa che deve ricordare alle donne e uomini di oggi, alle Istituzioni, a tutti i partiti e gruppi politici che quel sacrificio e quella unità di popolo abbiamo il dovere di saperla custodire e praticare per tramandarla alle future generazioni.”
Ecco perché il 25 aprile deve costituire il momento in cui si mettono da parte le differenze ideologiche politiche e si pone l’accento sui valori comuni della Liberazione, quale modello di riferimento importante e valido ancora oggi. È la data simbolo della partecipazione italiana alla guerra degli Alleati per la liberazione del Paese dal nazifascismo.
E poiché la liberazione è avvenuta propugnando gli ideali comuni della libertà, della democrazia e della giustizia sociale, non dobbiamo rinunciare a nessuno di questi valori, essi ci appartengono, al di là e al di sopra di ogni schieramento partitico, perché essi sono ancora attuali, perché essi sono ancora da difendere da pericolosi tentativi illiberali e antidemocratici sempre in agguato.
Il 25 aprile sia giorno di energia vitale collettiva, sia trasmissione di impegni civili e istituzionali da trasmettere. Solo così onoriamo davvero i nostri nonni e i nostri padri che ci hanno consentito la strada della libertà.
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