Napoli.Durante una perquisizione serale nel reparto detentivo di Alta Sicurezza del carcere di Secondigliano, gli agenti della polizia penitenziaria hanno rinvenuto e sequestrato ben 8 smartphone, 4 microtelefoni cellulari e 3 coltelli a serramanico di 15 cm.
Gli smartphone erano abilmente nascosti in spazi comuni, mentre alcuni erano in possesso di detenuti specifici. I coltelli, invece, rappresentavano un serio pericolo per la sicurezza all’interno del carcere.
L’operazione, condotta dal Reparto di Polizia Penitenziaria su direttiva del Comando, rientra nelle attività di contrasto alla criminalità intramuraria.
Il Si.N.A.P.Pe, attraverso il Segretario Generale aggiunto, Luigi Vargas e il Segretario Regionale. Pasquale Gallo, esprime il proprio plauso al personale coinvolto nell’operazione.
I dirigenti sindacali sottolineano la professionalità degli agenti e il loro costante impegno nel contrastare le attività illecite all’interno del carcere.
“Questa operazione”, affermano Vargas e Gallo, “è un ulteriore segnale dell’importanza del lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria nel garantire la sicurezza delle strutture detentive e nella prevenzione di eventi sempre più pericolosi.”
Tuttavia, il Si.N.A.P.Pe lancia un nuovo allarme: “Il rinvenimento di cellulari, droga e oggetti non consentiti sta raggiungendo numeri allarmanti. Senza un immediato intervento dell’Amministrazione e del Governo, sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani.”
Particolare preoccupazione desta il ritrovamento dei coltelli: “Testimonia ancora una volta il livello di pericolosità raggiunto dalla criminalità nelle carceri campane. Occorre porre un freno con tempestivi interventi sanzionatori e chiare regole d’ingaggio, prima che si arrivi al completo collasso delle carceri.”
Nonostante la carenza di organico, concludono Vargas e Gallo, “la professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria permette di raggiungere risultati importanti come questo.”
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