Stop ai signori del borseggio: questa volta sono stati fermati. La banda guidata da Francesco Ziccardi, che era riuscita a sfuggire alle manette in passato, ora è sotto custodia. Dopo il ricorso presentato dalla procura al tribunale del Riesame, Francesco Ziccardi, Enzo De Ponte e Nicola Battisti sono stati messi in carcere, mentre Francesco De Matteo, Angelo Maurano e Amalia Ziccardi sono agli arresti domiciliari.
Le sei persone arrestate, gran parte delle quali residenti nel rione Sanità di Napoli, sono accusate di borseggi e rapine nella stazione Cavour della linea 2 della metropolitana di Napoli. Nonostante le difficoltà nelle indagini, con molte vittime poco collaborative, alcune eccezioni hanno permesso di avanzare. Una vittima, M.N., ha fornito una testimonianza preziosa, riconoscendo i borseggiatori e fotografandoli mentre erano in azione.
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Le indagini hanno rivelato uno schema seriale: i malviventi prendevano di mira prede facili come turisti disorientati o persone di fretta. La stazione Cavour era diventata il loro regno, nonostante gli arresti precedenti e le segnalazioni alle autorità. Le telecamere di sicurezza hanno catturato i loro movimenti, mostrando come agivano con rapidità e subdolezza.
Una cittadina napoletana ha contribuito alle indagini scattando foto ai borseggiatori e consegnandole alle forze dell’ordine. Tuttavia, i giudici hanno anche evidenziato il comportamento discutibile di alcuni agenti di vigilanza, che sembravano compiacersi delle azioni dei malviventi anziché intervenire.
La gang, capeggiata da Francesco Ziccardi, era già stata protagonista di un’operazione anti-borseggi lo scorso anno, ma il gip aveva respinto in parte le richieste del pm. La procura ha però presentato ricorso al Tribunale del Riesame, ottenendo l’arresto in carcere di Ziccardi, Enzo De Ponte e Nicola Battisti. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Francesco De Matteo, Angelo Maurano e Amalia Ziccardi.
Le indagini
Le indagini sono state rese difficili dalla scarsa collaborazione delle vittime, ma grazie alla testimonianza di una donna che ha fotografato i borseggiatori e alle immagini delle telecamere di sicurezza, è stato possibile ricostruire il modus operandi della gang.
Il modus operandi
I borseggiatori agivano in gruppo, con un palo che distraeva la vittima mentre un altro la derubava. Le loro prede preferite erano le persone frettolose, disorientate o con le mani impegnate, come commesse, turisti e badanti.
Le accuse
Oltre ai borseggi, i sei sono accusati anche di associazione a delinquere e di non aver rispettato le misure cautelari imposte dall’autorità giudiziaria.
Le critiche ai vigilantes
I giudici del Riesame hanno criticato il comportamento di alcuni vigilantes della stazione che, pur conoscendo le attività dei borseggiatori, non sono intervenuti e in alcuni casi hanno addirittura conversato con loro.
(nella foto da sinistra in alto Enzo De Ponte, il capo Francesco Ziccardi, Angelo Maurano, Nicola Battista e Amalia Ziccardi)
Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2024 - 07:58