Avellino si trova al centro di uno scandalo che ha scosso la tranquilla comunità locale. Gianluca Festa, 50 anni, noto per la sua passione per il basket oltre che per essere il sindaco della città dal giugno del 2019, ha rassegnato le dimissioni il 25 marzo scorso, in seguito a una perquisizione condotta dalla procura di Avellino presso la sua casa e il suo ufficio.
In un momento così delicato, Festa ha fatto riferimento alla sua grande passione, il basket, per cercare di spiegare l’accaduto. Ha ricordato come la sua elezione sia stata preceduta da un periodo buio per il basket cittadino: lo storico club Scandone, fondato nel 1948 e per lungo tempo protagonista della Serie A, aveva fallito.
Un colpo duro per la città e i suoi tifosi. Festa, ex giocatore titolare nel 1995, non ha esitato a tirare fuori dalla sua tasca 20 mila euro per garantire l’iscrizione di una nuova squadra irpina al campionato di Serie B, salvando così la pallacanestro locale dalla scomparsa. Tuttavia, ora le acque si sono rimescolate.
Festa è agli arresti domiciliari, indagato insieme all’amministratore delegato della squadra, Gennaro Canonico, per presunti appalti pilotati al Comune di Avellino. Le accuse sono pesanti: corruzione, associazione a delinquere, turbativa d’asta e falso in atto pubblico. Alcune imprese che hanno ottenuto gli appalti sarebbero anche sponsorizzatrici della squadra di basket.
Nonostante le accuse, Festa si è difeso con fermezza, dichiarando che dalle perquisizioni non è emerso nulla di compromettente. Ha respinto categoricamente ogni insinuazione, affermando che le indagini non porteranno a nulla. Ha inoltre sottolineato la sua integrità, assicurando che lui e il suo entourage sono persone perbene, pronte ad attendere l’esito delle indagini.
Articolo pubblicato il giorno 18 Aprile 2024 - 11:12