La Corte d’Appello di Napoli ha emesso una sentenza a sfavore della Atitech, imponendo un risarcimento per la famiglia di Aldo Converso. Il signor Converso è deceduto 18 anni fa a causa di un mesotelioma pleurico, un grave cancro polmonare fortemente collegato all’esposizione all’amianto.
La Corte ha deciso che la Atitech, azienda di trasporti, deve risarcire la famiglia di Converso, un loro ex dipendente che è morto a 59 anni di un mesotelioma pleurico.
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Secondo il giudice, questo è stato causato dal suo contatto prolungato con l’amianto durante i suoi 41 anni di servizio presso l’azienda.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha rilasciato un comunicato in cui ha informato che la sentenza arriva a 18 anni dalla morte di Converso nel 2006.
Il background della sentenza
Nel 2010, il Tribunale di Napoli aveva precedentemente condannato Atitech ad un risarcimento di 180,000 euro per la famiglia di Converso. Tuttavia, l’azienda ha contestato la sentenza e nei successivi gradi di giudizio è stata condannata a pagare un ulteriore risarcimento di 54,000 euro, che è diventato 90,000 con gli interessi maturati nel tempo.
Un lungo percorso lavorativo esposto all’amianto
Converso, nativo di Casalnuovo, Napoli, aveva iniziato a lavorare presso lo stabilimento Ati di Capodichino a 18 anni, per poi trasferirsi ad Atitech nel 2004. Ha svolto diverse mansioni, tra cui assistente tecnico di bordo e magazziniere, e a causa di ciò è stato esposto all’amianto nelle strutture, macchinari e in generale nell’ambiente di lavoro, ma non era stato informato dei rischi. L’amianto si trovava anche in alcuni dei dispositivi di sicurezza indossati da Converso, tra cui i guanti. Si è ritirato nel 2005 e nello stesso anno gli è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico che lo ha portato alla morte entro un anno.
Risarcimento aumentato dopo 18 anni di cause giudiziarie
Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e avvocato della famiglia Converso, ha evidenziato quanto sia stato lungo il processo legale. Tuttavia, si è dichiarato soddisfatto del risultato del processo giustamenta. Il risarcimento è significativamente aumentato, a cui si aggiungono anche le sofferenze dirette dei familiari e la perdita parentale per le quali continueranno con ulteriori giudizi.
Articolo pubblicato il giorno 17 Aprile 2024 - 19:37 / di Cronache della Campania