La Corte di Cassazione ha rinviato alla Corte d’Appello di Roma il caso di nove imputati, che avevano scelto il rito abbreviato, coinvolti nell’assalto alla sede della CGIL avvenuto il 9 ottobre 2021 durante una manifestazione no Green Pass organizzata da Forza Nuova, guidata dal leader Giuliano Castellino.
Le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Roma sono state annullate con rinvio dai giudici della prima sezione penale della Cassazione, che ha accolto le approfondite ragioni giuridiche illustrate dai cassazionisti Dario Vannetiello, Carlo Taormina, Nicola Trisciuoglio e Luca Ripoli.
Tra gli imputati le cui posizioni sono state rinviate per un nuovo appello ci sono Fabio Corradetti, il figlio della compagna di Giuliano Castellino, il coordinatore di Forza Nuova di Palermo, Massimiliano Ursino, Claudio Toia, leader del movimento ultras della Juventus “Antichi Valori”, e Mirko Passerini.
I magistrati hanno spiegato che il rinvio è stato determinato da “carenze di motivazione” nelle precedenti sentenze riguardo alla ricostruzione dei fatti in termini di turbamento dell’ordine pubblico, che è un elemento chiave del reato contestato.
Avrebbero dovuto subito aprirsi le porte del carcere nel caso in cui fosse stata la sentenza di condanna ma hanno fatto breccia nei Supremi giudici le argomentazioni offerte dal collegio difensivo finalizzate a dimostrare sia la assenza di lesione all’ordine pubblico, sia le plurime carenze motivazionali della sentenza di condanna.
Quello di cui si discute è uno dei filoni della più vasta inchiesta che raggiunse i molteplici accusati, tra quali si annoverano anche Giulio Castellino, Roberto Fiore, Aronica Luigi e molti altri.
Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2024 - 17:19