Arzano. E’ scattato dalle prime ore della mattinata di ieri in via Tavernola, lo sgombero coatto da uno degli alloggi popolari occupante senza titolo unitamente alla sua famiglia, l’uomo risulta essere lo zio del ras Pasquale Cristiano.
Polizia locale, Carabinieri e Polizia di Stato, questi ultimi per la gestione dell’ordine pubblico, assieme agli operai della ditta di traslochi, la responsabile di settore del Comune Annunziata, vigili del fuoco ed un’ambulanza sono stati impegnati per alcune ore per poter eseguire lo sfratto dell’abusivo.
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Le attività sono state coordinate dal comandante della Polizia locale Biagio Chiariello. L’avvio delle procedure di sgombero sarebbero l’epilogo delle numerose indagini condotte dalla Polizia locale i cui esiti amministrativi erano stati già trasmessi all’ufficio tecnico comunale, alla Prefettura di Napoli e alla Procura della Repubblica di Napoli Nord.
L’ormai ex occupante sarebbe imparentato con i boss del clan della 167 di Arzano, Pasquale e Pietro Cristiano, oggi passati nelle file dei collaboratori di giustizia. Sulle tracce dell’abusivo senza titolo, la Polizia locale ci sarebbe arrivata a seguito di uno sversamento illegale di rifiuti all’esterno delle palazzine popolari ad opera della consorte dell’occupante che culminò con la denuncia penale della stessa.
Scoperti anche allacci abusivi alla rete elettrica
I caschi bianchi, però, in prosieguo di ulteriori accertamenti negli appartamenti, riscontravano oltre che l’occupazione senza titolo, anche l’allacciamento abusivo da parte degli “inquilini” irregolari sul contatore elettrico del vano ascensore per energizzare il loro appartamento.
Anche in questo caso era scattata la denuncia penale. Resta però, ancora illecitamente abitato da gennaio scorso – da parte di una donna proveniente dal rione Salicelle di Afragola-, un’altra abitazione.
Una vicenda assurda che vede vittima una donna di Arzano. La signora, titolare di fatto di quest’ultimo appartamento aveva inviato regolare domanda al comune figurando tra i primi posti di merito. Espletate le varie formalità di rito, alla poverina vennero consegnate finanche le chiavi dell’abitazione. Quando la stessa si recò sul posto per prendere possesso dell’alloggio lo trovò occupato dalla donna con al seguito i figli minori.
<strong> Francesco Nardelli
Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2024 - 16:50