Un grido di “Viva l’Italia antifascista!” ha risuonato in Piazza Carità a Napoli durante la celebrazione del 25 Aprile, giornata della Liberazione. Una folla numerosa, nonostante la pioggia battente, ha assistito alla cerimonia ufficiale, alla quale hanno partecipato il sindaco Gaetano Manfredi, il prefetto Michele di Bari e i vertici delle forze dell’ordine.
Al termine della cerimonia, sono state deposte corone alla stele in memoria del carabiniere Salvo D’Acquisto, fucilato dai nazisti nel 1943. Il sindaco Manfredi ha sottolineato l’importanza di questa giornata: “È un momento fondamentale per ricordare i valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Costituzione: l’antifascismo, la difesa della libertà e del valore delle persone.”
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“Viviamo un momento difficile a livello mondiale con tante guerre, scontri e conflitti”, ha aggiunto Manfredi. “Il principio della pace e della tolleranza fra i popoli è un altro principio costituzionale che noi dobbiamo difendere sempre rispettando il diritto all’autodeterminazione.”
Il sindaco ha anche commentato l’assenza di un rappresentante del Governo alle celebrazioni: “Credo che il Governo debba essere presente a tutte queste manifestazioni e non credo che l’assenza di un rappresentante oggi a Napoli abbia un valore politico.”
In contemporanea, a Largo Berlinguer si è svolta l’iniziativa “Largo Alla Costituzione”, promossa dalla Cgil e dal comitato provinciale dell’Anpi di Napoli. Un migliaio di persone ha partecipato alla lettura collettiva degli articoli della Costituzione, distribuita in una copia ad edizione limitata.
“79 anni fa il nostro Paese è stato liberato dal nazifascismo e oggi lo abbiamo ricordato perché non è un solo esercizio di memoria ma va difeso da un esercizio di buonismo verso il fascismo”, ha dichiarato il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. “Noi difendiamo la Costituzione e la democrazia perché il Paese si sta avviando verso una deriva fatta di censure e che mina alcune funzioni del Parlamento.”
L’iniziativa si è conclusa con la raccolta firme a sostegno dei referendum per cambiare alcune leggi, come l’articolo 18, abbattere la precarietà e contrastare la giungla degli appalti.
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