I due clan di camorra da anni dominanti su Torre Annunziata ovvero il clan Gionta e il clan Gallo-Cavalieri, avevano sancito una sorta di pax per dividersi gli introiti degli affari illeciti e per fronteggiare l’ascesa del clan dei giovani del “Quarto Sistema”.
E in questo contesto di indagine che si inserisce il blitz di ieri mattina che ha portato in carcere 12 persone. I carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su disposizioni della Dda di Napoli, nei confronti delle 12 persone accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso e traffico di droga.
L’inchiesta è un secondo filone di quella che ha portato a sgominare i vertici dei clan Gionta e Gallo-Cavalieri.
Tra gli arrestati ci sono Giuseppe Agnello, detto “‘o patriota'”, e Giuseppe Montemurro, alias “‘Peppe con la barba'”, entrambi accusati di essere esattori del pizzo per conto dei rispettivi clan.
Nuovo ordine d’arresto anche per i detenuti Salvatore Abbellito, Giuseppe Colonia, Salvatore Gallo, Gennaro Gallo Battipaglia, Carmine De Rosa, Angelo Vastola e Vincenzo Visiello, accusati di rifornire di cocaina le piazze di spaccio del rione Murattiano.
In carcere anche le sorelle Luisa e Giuseppina Monaco, soprannominate “‘trafilare'”, legate ai “‘tittoni'”, una delle famiglie più coinvolte nel traffico di droga.Il solo ad essere accusato di aver favorito il clan Gionta è Francesco Pallonetto.
Secondo l’Antimafia, ai vertici del gruppo di fornitori di cocaina c’erano Abbellito, Colonia, Gallo e Gallo Battipaglia. L’abitazione di Giuseppe Agnello in via Sambuco era stata messa a disposizione del gruppo per i summit di camorra.
Nella stessa strada, le sorelle Monaco, Vastola e Pallonetto avrebbero gestito due fiorenti piazze di spaccio concorrenti, mentre De Rosa avrebbe fatto da distributore e Visiello da fornitore.
( nella foto da sinistra Giuseppe Colonia, Salvatore Abbellito, Angelo Vastola, Giuseppe Agnello e Salvatore Gallo)