Monitorato dalla Protezione civile lo stadio Diego Armando Maradona di Napoli dopo la forte scossa di terremoto che si è registrata stamane alle 10,01 nell’area flegrea.
Nell’impianto di Fuorigrotta alle 20,45 ci sarà il big match del campionato di serie A di calcio che vedrà stasera il Napoli padrone di casa opposto alla Juventus con la presenza di ben 55mila spettatori.
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L’epicentro della scossa di terremoto avvertita poco dopo le 10 nell’area dei Campi Flegrei è stato localizzato a Bagnoli, vicino a via Napoli, il lungomare che collega Napoli a Pozzuoli e all’area flegrea. Dopo il sisma, alcuni cittadini di Bagnoli sono scesi in strada spinti dalla paura.
Secondo il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, la scossa di magnitudo 3.4 rientra nella sismicità durante la crisi bradisismica, caratterizzata da eventi di bassa magnitudo. Il sollevamento del suolo è di circa 10 millimetri al mese, il degassamento è ancora elevato e la crisi è in corso.
Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro De Vito: il suolo si solleva di 10 millimetri al mese
Non è possibile fare previsioni a lungo termine, ma è importante monitorare l’evoluzione a breve termine. Non ci sono segni di attenuazione e la dinamica rimane instabile, sebbene sia inferiore rispetto all’anno scorso.
“Il degassamento è ancora molto forte e la crisi è in atto. Una situazione in piena evoluzione, dunque, sulla quale non è possibile però fare molte previsioni. Possiamo sicuramente monitorare la crisi per capire l’evoluzione a breve termine. Ci sono alti e bassi legati alla maggiore o minore dinamica, come avvenuto alla fine dell’anno scorso, ma siamo ancora a livelli molto inferiori rispetto a quello che è accaduto tra agosto e settembre dell’anno scorso”.
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Articolo pubblicato il giorno 3 Marzo 2024 - 12:56