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Napoli, la solidarietà della rete alle offese di body shaming nei confronti di Francesca

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Francesca, nota su TikTok come @laz3cca, ha vissuto situazioni di body shaming sia online che nella vita reale. La sua denuncia accompagnato da un pianto di rabbia sono diventati virali sul web e in tanti stanno prendendo posizione in sua difesa.

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In sovrappeso, ha subito insulti crudeli nella sua palestra, a Napoli, portandola a esprimere disperazione e rabbia attraverso il commovente video. La ragazza ha raccontato che mentre iniziava il suo allenamento sul tapis roulant, un gruppo di ragazzi ha iniziato a prenderla in giro, gonfiando le guance in modo dispregiativo.

Angosciata, ha condiviso la sua esperienza online: “Capita ovunque, persino all’università, sui social media. Tutto ciò che voglio è un attimo di pace”, il suo video ha ottenuto milioni di visualizzazioni. Dopo la sincera confessione di Francesca, ha ricevuto un’ondata di solidarietà in risposta.

Molte persone hanno testimoniato le loro esperienze e hanno espresso rispetto e sostegno nei suoi confronti. Un utente ha condiviso la sua storia: “Mi è successa la stessa cosa quando pesavo 120 kg. Mi sono sentita devastata, ma non ho lasciato che loro vincessero. Sono tornata indietro e, alla fine, ho avuto la soddisfazione di essere corteggiata da uno di quei ragazzi”.

Diverse persone hanno offerto consigli. Un altro utente ha suggerito: “L’unica soluzione è non scappare, ma tornare. Dovresti farlo per te stessa. Tra un anno o due, sarai tu a ridere di loro”, incoraggiando Francesca a combattere il body shaming e a continuare a lavorare per i suoi obiettivi.

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: “Voglio prima di tutto esprimere la mia solidarietà a Francesca per il vergognoso episodio di cui è stata vittima.

Deridere una persona per motivi legati al suo fisico è da vigliacchi e insensibili. Per di più nei confronti di una ragazza che nel suo profilo social dimostra una straordinaria ironia e una vitalità contagiosa.

Serve una controffensiva culturale che deve vedere protagonisti scuole e famiglie per arginare la deriva di fenomeni come bullismo, cyberbullismo e body shaming, sempre più diffusi nella nostra comunità. Bisogna spiegare ai nostri ragazzi che le parole hanno un peso e alcune volte possono fare male quanto un’arma”.

 


Articolo pubblicato il giorno 29 Marzo 2024 - 18:55 / di Cronache della Campania


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