La crescente esigenza di larghezza di banda da parte delle reti moderne ha reso necessario il potenziamento della velocità di trasmissione dei dati da parte delle infrastrutture di rete. La connettività Ethernet Gigabit, per l’appunto, è il prodotto di questa esigenza, cioè la tecnologia con cui si trasmette 1gigabit al secondo (1Gbps) e che, rispetto alla precedente (da 10 a 100 megabit al secondo), risulta essere decisamente più veloce.
Una potenza del genere, di norma, è utilizzata in contesti per i quali è necessario gestire grandi moli di dati, nonché dotare la struttura di rete di strumenti adeguati al passaggio dei bit e alla conversione di informazioni in connessione con molteplici dispositivi. Per questo genere di situazioni si utilizzano strumenti come gli SFP, cioè moduli plug-and-play compatti ma incredibilmente efficienti con cui si mette in comunicazione una rete basata su fibra ottica.
La connettività Ethernet Gigabit è anche un’esigenza pubblica, nonché un bisogno da alimentare e soddisfare continuamente laddove vi siano infrastrutture di rete. Proprio per questo, sul mercato, esistono aziende specializzate nella produzione di strumenti e componenti in grado di facilitare la comunicazione tra dispositivi, come gli SFP per l’appunto. In genere le persone pensano che la connettività sia un fascio di luce che attraversa dei cavi, un’idea non del tutto sbagliata.
La realtà, molto semplicemente, è che i dati passano attraverso l’invio di “file”, come facciamo noi umani con mail o messaggi: ciò che varia è il linguaggio utilizzato e che, nel contesto di una rete di connessione, ha a che fare con i “bit”. In pratica, quindi, il modulo SFP permette di accelerare la consegna del documento a destinazione.
Nello specifico serve a fornire connettività ottica presso le reti di comunicazione in cui viene installato. Questo significa che viene utilizzato per trasmettere dati tramite fibre ottiche e, quindi, permette di velocizzare la trasmissione dei dati sulle lunghe distanze.
La sua efficienza lo rende particolarmente utile in ambienti in cui è richiesta una larghezza di banda elevata, al netto di una riduzione delle interferenze elettromagnetiche. Vale a dire che, di norma, si tratta di una soluzione di tipo infrastrutturale e che riguarda grandi organizzazioni produttive, logistiche, cantieristiche o industriali.
Il modulo SFP, come accennato, offre connettività ottica all’interno delle reti di comunicazione in cui viene impiegato. Dal punto di vista delle caratteristiche, i moduli SFP sono progettati per offrire un certo livello di versatilità e per adattarsi ai vari contesti d’uso. In particolare è possibile optare per connessioni monomodali e multimodali, in base alle diverse distanze di trasmissione necessarie o stimate.
Come anticipato, sono dispositivi plug-and-play, cioè pronti all’uso e funzionanti al semplice inserimento: al tempo stesso sono compatibili con una vasta gamma di apparecchiature di rete, nonché caratterizzati da dimensioni compatte senza rinunciare al numero di porte.
A chiunque sarà capitato di vederne tantissimi presso enti pubblici, grandi aziende, banche e strutture in cui operano tanti dispositivi contemporaneamente. Il loro impiego è così diffuso proprio perché nascono per favorire la connettività e, quindi, per potenziare le prestazioni, ridurre i costi operativi e lavorare in modo più efficiente.
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