Secondigliano dedica una via a Gianluca Cimminiello, il tatuatore ucciso nel 2010 per aver pubblicato una foto con il calciatore Lavezzi. La sorella Susy: “E’ l’abbraccio di una città a una persona perbene. I giovani devono conoscere la sua tragedia”.
Emozione e commozione a Secondigliano per la cerimonia di intitolazione di una strada a Gianluca Cimminiello, il tatuatore 32enne ucciso il 2 febbraio 2010 da esponenti del clan Amato-Pagano.
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“Oggi è la dimostrazione che non sono solo io a difendere il nome di mio fratello, ma una città intera che gli rende omaggio”, ha detto Susy Cimminiello, sorella di Gianluca. “Per me significa l’abbraccio di tutta la città, dell’amministrazione comunale, della Municipalità, del quartiere. L’abbraccio a un ragazzo perbene, uno sportivo, artista appassionato in tutto ciò che faceva”.
Presenti alla cerimonia il vicesindaco Laura Lieto, il presidente del coordinamento familiari vittime innocenti della criminalità Giuseppe Granata, esponenti di Libera e tanti altri.
Susy Cimminiello, nonostante il dolore per la perdita del fratello, continua a mantenerne viva la memoria andando nelle scuole e nelle carceri. “I giovani devono conoscere la sua storia e capire che la criminalità non porta a nulla di buono”, ha detto.
Un riconoscimento negato
Nonostante Gianluca sia stato riconosciuto vittima innocente, il Ministero dell’Interno continua a negare alla madre lo status previsto dalla legge del 1990 per i parenti di persone uccise senza colpa dalle mafie. “Un cavillo burocratico che non ci fermeremo a combattere”, ha detto Susy.
La strada intitolata a Gianluca Cimminiello si trova vicino a una scuola, a simboleggiare un messaggio di speranza e di legalità per le future generazioni.
Articolo pubblicato il giorno 28 Marzo 2024 - 07:03